Le parti in causa hanno compreso che l’Ilva senza l’autotrasporto sarebbe stata condannata a morte. I prodotti debbono raggiungere i mercati: in caso contrario rappresentano solo un costo che non produce introiti. Dopo mesi di mancati pagamenti, di mancate risposte, di crescente mancanza di fiducia nelle istituzioni, una decisione finalmente positiva è giunta a rasserenare le numerose imprese di autotrasporto che per mesi, con grande responsabilità, hanno assicurato il carico e la consegna dei prodotti del gruppo siderurgico Ilva nonostante le fatture non saldate: l’inserimento delle imprese di autotrasporto tra i creditori pre-deducibili.

Un riconoscimento che dà buone garanzie per i crediti maturati e cheva ad aggiungersi ad altre due decisioni importanti per assicurare ossigeno alle aziende messe in serie difficoltà dal gruppo siderurgico: la sospensione del versamento dei contributi erariali e la possibilità di ricorrere a un nuovo fondo. vero, restala definizione dei rapporti tra i commissari della nuova Ilva e i singoli imprenditori che hanno problemi di natura finanziaria, tema che sarà affrontato proprio in queste ore in un incontro convocato con l’obiettivo di completare il cammino positivo fin qui percorso fra mille difficoltà.

Non era certo facile, infatti, ottenere risposte positive, ma la determinazione con le quali le federazioni responsabili hanno seguito la vertenza che gli operatori hanno da tempo avviato nei confronti dell’Ilva e la fermezza con la quale questi ultimi hanno difeso i loro diritti ha consentito di giungere a un risultato che ricorda quello già ottenuto nel passato nella vicenda Parmalat.

Tutto questo grazie anche al ruolo svolto dal ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi, il quale, pur non direttamente coinvolto nella vertenza, si è impegnato all’interno del governo pervincere le perplessità di chi non aveva compreso un fatto solare: ovvero che, senza l’autotrasporto, l’Ilva sarebbe stata condannata a morte. A cosa serve infatti produrre per poi accatastare la merce nei piazzali senza distribuirla? I prodotti debbono raggiungere i mercati: in caso contrario rappresentano solo un costo che non produce introiti.

 

 

 

FONTE: Confcommercio

 

 

 

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