Navi da crociera a 600 metri dalla riserva: per Portofino chiesta la deroga della deroga al decreto anti inchini. Per Legambiente, “una ridicola farsa, che potrebbe trasformarsi in vero e proprio scandalo, se il ministro Galletti non interverrà al più presto”.
Dopo il tragico incidente della Costa Concordia al Giglio, il cosiddetto Decreto rotte dei ministri Corrado Passera e Corrado Clini spostò, per le navi da crociera, il “confine” delle aree protette a 2 miglia dalla costa. Dopo qualche mese, per l’Area marina protetta di Portofino fu chiesta e ottenuta una deroga che portò a 0,7 miglia dalla costa il limite non valicabile.
Si chiede ora di ridurre ulteriormente questa distanza a 0,3 miglia (circa 600 metri), secondo quanto annunciato dall’ammiraglio Vincenzo Melone, comandante del compartimento marittimo di Genova. Ed è attesa per i prossimi giorni, nel capoluogo ligure, la riunione che dovrebbe sancire l’approvazione di questo provvedimento, sul quale ci sarebbe già l’ok della Regione Liguria, del comune di Portofino e addirittura della Capitaneria di Porto di Genova.
“Non a caso – commenta il responsabile mare di Legambiente Sebastiano Venneri – tutto ciò succede a Genova, sede della Costa Concordia, dove la sua pressione, a giudicare da quanto sta accadendo, si fa sentire con forza. Ma sarebbe veramente vergognoso far passare una misura del genere, che depotenzia del tutto il Decreto rotte e che aprirebbe a tutte le aree marine protette la possibilità di chiedere deroghe alla distanza stabilita”.
Legambiente chiede dunque al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti di “battere un colpo” e di bloccare per tempo il depotenziamento di una legge che, secondo l’associazione ambientalista, è già nata insufficiente in quanto non si applica a un numerosi territori di pregio, quali ad esempio Capri, le isole Eolie o Pantelleria, perché non sono interessati da aree protette.
FONTE: Legambiente