Tracciabilità totale degli adempimenti fiscali per lottare contro l’evasione e maglie più larghe all’uso del contante. Il piano del governo taglierà il traguardo, con tutta probabilità e salvo ulteriori sorprese, al consiglio dei ministri di venerdì. Due le novità più importanti: l’arrivo della e-fattura e dello “scontrino digitale”. Basta con la carta, almeno a partire dal 2017 (o dal 2018 se prevarrà la prudenza di coloro che gestiscono le strutture informatiche dello Stato). Nel frattempo un primo passo verso l’informatizzazione del fisco si avrà con l’operazione “730” precompilato che arriverà nelle cassette elettroniche di lavoratori dipendenti e pensionati, dopo l’ok del Garante per la privacy, il prossimo 15 aprile: un meccanismo che in prospettiva consentirà al fisco di predisporre detrazioni e deduzioni, dai mutui ai medicinali, direttamente dal proprio “cervellone” centrale.
Andranno in soffitta nel giro di tre-quattro anni fatture, ricevute e scontrini fiscali cartacei ma anche i registri Iva e quelli dei clienti-fornitori, finalizzati ad eventuali controlli del Fisco, che oggi devono essere tenuti da chi esercita un’attività. Questi “vecchi” strumenti saranno sostituiti con supporti informatici, sul modello “cloud”, che permetteranno a professionisti e commercianti di scambiarsi fatture in entrata e uscita tra di loro e all’Agenzia delle entrate di monitorare. Stesso sistema per gli “scontrini digitali”: sarà necessario un aggiornamento delle tecnologie e dei registratori di cassa che sarà favorito con un credito d’imposta di 100 euro.
L’informatizzazione del Fisco e delle relative possibilità di controllo darà maggiori strumenti per la lotta all’evasione. Contestualmente potrebbe essere meno necessario agire “a monte” in modo radicale andando verso una totale abolizione del contante: il reato di auto-riciclaggio, i possibili rafforzamenti del falso in bilancio e la rinuncia a depenalizzare le fatture false, renderanno più difficile la circolazione di denaro “nero” e quindi accettabili normali transazioni in banconote e monete metalliche. Di conseguenza si va, come ha annunciato il premier Renzi, verso un allargamento delle maglie per l’uso del contante: il tetto massimo potrebbe essere portato dagli attuali mille a 3.000 euro. La norma non è ancora materialmente presente nella bozza di decreto: se entrerà sarà tuttavia operativa contestualmente alla riforma elettronica del fisco.
FONTE: Confcommercio