Le centrali uniche di committenza slittano al prossimo primo settembre. In materia di split payment, invece, viene prorogato fino a tutto il 2016 l’anticipo della quota appalti alle imprese.

L’entrata in vigore dell’imposta municipale secondaria posticipata al 2016; il differimento al 31 dicembre 2015 del termine per la gestione associata delle funzioni fondamentali dei piccoli Comuni; e la proroga al 30 aprile 2015 di quello per la comunicazione dei dati sulle gestioni associate.

Ancora, lo slittamento al 1 settembre 2015 delle Centrali uniche di committenza, e la proroga dei termini per le gare sull’affidamento del servizio di distribuzione del gas. Sono questi i principali emendamenti proposti dall’Anci che sono stati recepiti nel decreto Milleproroghe approvato alla Camera. Possibile, inoltre, per i Comuni di piccole dimensioni, richiedere il ripristino dell’ufficio del giudice di pace fino al prossimo luglio. Un’altra novità esclusa dal pacchetto, ma importante, è quella riguardante l’IMU agricola: niente interessi e sanzioni per chi verserà la verserà entro il 31 marzo. Via libera alla conferma anche per il 2015 dell’esenzione Imu per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile (non collocati in zone montane o di collina)

Lo segnala in una nota l’associazione ricordando come sia ‘passata’ anche la sanatoria richiesta per i Comuni che non hanno deliberato sulla Tari entro il 30 novembre 2014, i quali potranno recuperare nell’anno successivo le eventuali differenze di gettito e un allungamento dei tempi concessi per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi da parte dei Comuni.

Malgrado le positive modifiche intervenute, l’Anci evidenzia come, dall’esame del testo del provvedimento, rimangono ancora aperte alcune questioni che vanno ancora precisate.

Innanzitutto, il tema centrale della mancata deroga per le sanzioni nei confronti di Comuni, Province e Citta’ Metropolitane che, nel corso del 2014, non hanno potuto rispettare i vincoli del patto di stabilita’. Altro aspetto che resta ancora da affrontare riguarda i bandi di gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale: infatti, se lo slittamento “consente di evitare le sanzioni amministrative ed economiche che avrebbero gravato sui Comuni”, vanno pero’  ancora risolte “alcune situazioni aperte inerenti la corretta valorizzazione delle reti comunali ed alcune interpretazioni normative e fasi procedimentali poco chiare”.

Accantonato l’emendamento che punta a istituire un fondo di riequilibrio per la compensazione dell’eventuale minor gettito incamerato dai comuni.

Quanto poi alle Centrali uniche di Committenza, l’associazione auspica il ripristino del limite dei 40.000 euro per le acquisizioni in autonomia di beni, servizi e lavori per i Comuni fino a 10.000 abitanti. Tale modifica – si fa notare da via dei Prefetti – consentirebbe il regolare svolgimento delle attività a favore dei cittadini, che ad oggi risulta fortemente compromesso”.

 

 

FONTE: ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani

 

 

 

 

 

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