Sfoltire e tagliare la burocrazia dei contratti: è la parola d’ordine del Jobs act che dovrà trovare attuazione in uno dei decreti delegati attesi al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. Le modalità di assunzione, si ripete da anni, sono tante, forse troppe. La Fondazione De Benedetti qualche anno fa arrivò a elencarne 44, la Cgil 46, al ministero del Lavoro ai tempi di Elsa Fornero 34 e a voler essere “sintetici”
Continua a leggere dalla fonte: Il Sole24Ore