Periodicamente sui siti di informazione scolastica compare un articolo sull’orario di lavoro dei docenti, è un argomento che fa click, ma spesso se ne parla a sproposito.
Ultimamente è circolato tra i link nei social un articolo di una testata giornalistica che rilanciava lo spauracchio delle 36 ore. Idea che nel luglio dello scorso anno, ha proposto l’ex Sottosegretario Reggi e che ha inchiodato davanti ad internet centinaia di migliaia di docenti.
L’argomento “orario” nelle linee guida della riforma, in realtà, non è affrontato in modo diretto. Tra gli argomenti che ha fatto discutere c’è la cosiddetta “banca delle ore” che, se sarà realizzata come negli intenti, costringerà i docenti a lavorare 10 ore in più ogni anno senza alcuna retribuzione per coprire le supplenze.
Per il resto non ci sono espliciti riferimenti a possibili aumenti di orario, anzi.
Nell’atto di indirizzo del Ministro dell’Istruzione, alla priorità numero 8, viene affrontato il tema dell’organico funzionale. Argomento che abbiamo affrontato in modo dettagliato in numerosi articoli, ma che mostra sempre più sfaccettature da rappresentare.
In particolare, il documento ministeriale lega l’organico funzionale alla necessità di flessibilità legandola all’autonomia degli istituti. Flessibilità che vedrà attori i docenti di tale organico che, però, dovranno, citiamo le parole del documento, traferire “il budget orario”.
Nessun aumento di ore, quindi, come vorrebbe qualcuno, ma un trasferimento delle ore utilizzate per la normale attività didattica anche per le ore da svolgere nella attività extracurriculari.
FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)
AUTORE: Anselmo Penna