Anche se manca la decisione politica, l’orientamento del Miur sembra chiaro: entrano 148 mila precari delle GaE, ma altri 20 mila potrebbero rimanere senza contratto.
Sono costoro, secondo Italia Oggi, i prof fino ad oggi impiegati dalle graduatorie di istituto per i quali, se il piano sarà confermato, ci sarebbero solo due vie: il ricollocamento volontario presso le scuole paritarie, nell’ipotesi che chi oggi vi lavora, ed è incluso nelle Gae, propenda per il passaggio alle dipendenze dello stato; il concorso che sarà bandito nel 2015, e che esplicherà i suoi effetti fino al 2018, e che potrebbe prevedere una quota di posti riservati oppure un punteggio aggiuntivo ad hoc per quanti dimostreranno di avere già lavorato per un certo numeri di anni.
Per Italia Oggi il Miur starebbe preparando gli strumenti legislativi da inserire nel decreto legge sulla Buona scuola, previsto nel consiglio dei ministri del 27 febbraio.
Se quest’anno i docenti destinatari di contratto da graduatorie di istituto da almeno tre anni risultano circa 30mila, si conta che di questi almeno 10 mila continueranno comunque a lavorare perché per la cattedra ricoperta, in generale materie scientifiche, non c’è disponibilità sufficiente di insegnanti nelle graduatorie ad esaurimento.
Resterebbero altri 20 mila precari le cui supplenze, con le assunzioni da Gae e la creazione dell’organico funzionale, non dovrebbero più essere necessarie.
Tuttavia, fa notare Italia Oggi, a questo personale dovrebbe essere corrisposta comunque l’indennità di disoccupazione con ulteriore aggravio finanziario per lo Stato, per cui ci potrebbe essere un piano di assunzione alternativo: non assorbire tutti i docenti delle Gae in un anno, allungare il piano e includervi anche i precari della seconda fascia delle liste di istituto, rivedendo la legge sul reclutamento.
FONTE: Tecnica della Scuola (www.tecnicadellascuola.it)
AUTORE: Pasquale Almirante