Le gare per completare il piano nazionale banda larga sono in chiusura e interessano le ultime regioni italiane che hanno affidato a Infratel l’attuazione dell’intervento. La Calabria e la Puglia saranno le regioni che per prime saranno 100% a 30 Mbps, seguono poi Campania e Basilicata.

Vediamo come stanno procedendo i bandi avviati da infratel Italia per conto del Ministero allo Sviluppo economico. Il piano nazionale banda larga è ormai concluso e da quest’anno non ci saranno più gare relative a questo regime d’aiuto poiché la soglia del nuovo digital divide è ormai considerata quella dei 30 Mbp (e non più dei 2 Mbps).

Le gare per completare il piano nazionale banda larga sono dunque in chiusura e interessano le ultime regioni italiane che hanno affidato a Infratel l’attuazione dell’intervento.

A dare il servizio a banda larga di base agli italiani ancora in digital divide sono Ngi che ha vinto le gare in Liguria, Emilia Romagna, Marche ed Umbria e Telecom Italia per Toscana, Veneto, Lazio, Campania.

Il Piano strategico banda ultralarga sta procedendo molto celermente, anche per rispettare i tempi stretti imposti dalla Commissione Europea per la spesa dei fondi strutturali 2007-13. Come noto, il piano ha privilegiato in una prima fase il modello a incentivo (B), che vede l’operatore telefonico beneficiario del contributo pubblico, per erogare il servizio ad almeno 30 Mbps ai cittadini e a 100 Mbps per tutte le sedi della PA (scuole e ospedali in particolare) e le aree industriali più strategiche. Tale modello di intervento è stato applicato in Puglia, Molise, Campania, Calabria, Sicilia, Lazio.

Nelle aree più marginali, invece, Infratel Italia realizza direttamente l’infrastruttura abilitante il servizio a banda ultralarga. L’infrastruttura di rete pubblica è, infatti, l’oggetto dei bandi in Abruzzo, Calabria, Lombardia.

Nelle aree più marginali, invece, Infratel Italia realizza direttamente l’infrastruttura abilitante il servizio a banda ultralarga. L’infrastruttura di rete pubblica è, infatti, l’oggetto dei bandi in Abruzzo, Calabria, Lombardia(sperimentazione di Monza e Varese), Toscana, Lazio e Puglia.  Un approccio sinergico che vede impiegati un mix di interventi al fine di massimizzare la popolazione raggiunta dal servizio minimizzando l’apporto pubblico.

La Calabria e la Puglia saranno le regioni che per prime saranno 100% a 30 Mbps, seguono poi Campania e Basilicata che arriveranno comunque a una copertura del 70 per cento della popolazione. Insomma, stiamo realizzando il sogno di vedere il Mezzogiorno che rilancia la sua economia puntando sul digitale. Il Sud sarà al di sopra della media europea per indice di copertura a banda ultralarga. Una politica di coesione che potrà davvero azzerare le distanze con i Paesi più sviluppati. Un Piano che funziona e che ha saputo mobilitare oltre un miliardo di euro di investimenti e creare migliaia di posti di lavoro anche nelle aree più marginali del Paese, quelle con il PIL pro capite fra i più bassi d’Europa.

 

Tipo di intervento

Regione

Già bandito

Importo mln. €

Banda Larga Liguria

si

5

Banda Larga Lazio

si

5,7

Banda Larga Marche

si

5

Banda Larga Campania

si

11,6

Banda Larga Emilia-Romagna

si

9

Banda Larga Veneto

si

15,8

Banda Larga Molise

si

3,9

Banda Larga Umbria

si

7

Banda Larga Toscana

si

17,3

Banda Larga Sicilia

si

10

Banda Larga Calabria

si

5

Banda Ultra Larga Campania

si

118,3

Banda Ultra Larga Molise

si

3,9

Banda Ultra Larga Basilicata

si

21,5

Banda Ultra Larga Calabria

si

65

Banda Ultra Larga Puglia

si

65

Banda Ultra Larga mod. A Abruzzo

si

18

Banda Ultra Larga Sicilia

si

75

Banda Ultra Larga Comunità Montana Val di Sabbia

si

2,6

Banda Ultra Larga Lazio

si

15

Banda Ultra Larga mod. A Calabria

si

26,8

Banda Ultra Larga mod. A Lombardia

si

4

Banda Ultra Larga mod. A Toscana

si

21,1

Banda Ultra Larga mod. A Lazio

si

7,8

Banda Ultra Larga mod. A Puglia

si

19,6

Bul Distretti Industriali Lombardia

si

1,5

IRU backhauling Nazionale

si

25

Tralicci Piemonte

si

1

 

 

 

 

FONTE: Agenda Digitale (www.agendadigitale.eu)

AUTORE: Rossella Lehnus

 

 

 

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