Gli Enti Locali subiscono l’ennesimo scossone. Questa volta, però, a differenza di altre, sembra essere arrivata una boccata di ossigeno, nel caso particolare per i Piccoli Comuni.
Infatti, un emendamento del governo al decreto milleproroghe (dl 192/2014), depositato nelle commissioni affari costituzionali e bilancio della camera, permetterà lo slittamento al Primo Gennaio 2016 dell’obbligo per gli enti fino a 5 mila abitanti (3 mila per i centri montani) di gestire in forma associata le funzioni fondamentali.
In realtà la notizia era nell’aria già da almeno una settimana, come avevamo già segnalato in un nostro precedente articolo.
L’ufficialità però è arrivata solo dopo una settimana travagliata di tira e molla, di smentite e di conferme su questo rinvio che eviterà, almeno per il momento, di dover mettere su un immane appalto di gestione coordinata su tutte gli apparati sostanziali della gestione economica e politica locale di questi piccoli enti.
La previsione era, infatti, quella di accorpare questi enti nella gestione di trasporto pubblico, gestione finanziaria e contabile, catasto, polizia locale, urbanistica e protezione civile, per concludere con gestione della raccolta dei rifiuti ed edilizia scolastica. L’unico ambito escluso da questo ingombrante groviglio burocratico sarebbe dovuto essere quello relativo alla gestione dell’anagrafe.
L’ondata di dissenso sul fallimento preventivato degli obblighi relativi del disegno di legge era già stato messo in chiaro ad inizio anno sia dai sindaci dei piccoli Comuni, sia dalle associazioni di categoria: invocato a gran voce un progressivo gradualismo delle misure che avrebbe potuto evitare il caos burocratico in questo già caldo principio di 2015 per gli Enti Pubblici Locali, stretti sempre più tra l’incudine e il martello dei problemi di gestione economici e quelli della regolarizzazione e della mobilità del personale pubblico impiegato.
Caso emblematico quello del più volte citato problema relativo alle misure della Stabilità propinate in materia di Personale delle Province e delle Città Metropolitane.
Adesso il focus sul pianeta Enti Locali si sposta sul probabile rinvio delle Centrali Uniche di Committenza. Anch’esse seguiranno il corso di questa importante decisione sulle gestioni associate? O le sempre più incessanti proteste delle associazioni sulle barricate, l’ANCI in prima linea, riusciranno a ottenere un’altra importante proroga per la sopravvivenza, almeno a breve termine, della gestione pubblica locale?
AUTORE: Simone Bellitto