Sono trascorsi, inutilmente, nove mesi dall’impegno assunto – nel corso di un’audizione svolta presso la Commissione cultura del Senato – dal Ministro per i Beni culturali, on. Dario Franceschini, per l’erogazione dei rimborsi dovuti (al 50 per cento della reale spesa accertata) ai proprietari di immobili di interesse storico artistico che abbiano svolto interventi di restauro o conservativi su detti beni.
A denunciarlo, con un’interrogazione parlamentare, è il senatore Pietro Liuzzi, appartenente al Gruppo Forza Italia, che sollecita il Ministro a fornire una risposta sulla nota questione – sollevata dalla Confedilizia unitamente all’Associazione Dimore Storiche Italiane – dei contributi previsti dall’art. 31 del d.lgs. n. 42/’04 (Codice dei beni culturali).
In questo periodo di grave e perdurante congiuntura economica negativa – argomenta il sen. Liuzzi – l’arte e la cultura potrebbero rappresentare, per il nostro Paese, un’ancora di salvezza. Non è concepibile che il Ministero competente non eroghi, nei tempi debiti – e in certi casi a distanza addirittura di quasi un decennio – i rimborsi a cittadini che hanno svolto interventi di restauro o conservativi, autorizzati e già da diversi anni collaudati, su beni che costituiscono una significativa risorsa per l’Italia.
In particolare con l’atto indicato si chiede se l’Esecutivo intenda assumere provvedimenti per rimuovere gli ostacoli al pagamento di tali contributi, che complessivamente ammontano a quasi 100 milioni di euro.
Con l’occasione il senatore Liuzzi chiede, in fine, al responsabile del Dicastero dei Beni culturali quali iniziative voglia intraprendere per la promozione e lo sviluppo dell’arte, della cultura e del turismo.
FONTE: Confedilizia