Con la nuova del legge del Piemonte sale a 10 il numero delle Regioni con normative no slot. Quasi 37 milioni di italiani hanno ora una normativa di contrasto all’azzardo legale.

Con il nuovo anno, anche in Piemonte entrano in vigore le misure per il contrasto al gioco patologico previste nell’ambito della legge regionale finanziaria, licenziata nel febbraio scorso dal Consiglio. Nell’ultima riunione del 2014, coordinata dal presidente Sergio Chiamparino, la Giunta ha infatti approvato il ‘Programma per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio del gioco d’azzardo’, previsto nell’ambito del recepimento del Piano nazionale per la prevenzione 2014-2018.

Il Programma per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio del Gioco d’Azzardo problematico e patologico nonché per l’assistenza e la terapia per pazienti e loro familiari – si legge nel documento approvato dalla Regione – “si sviluppa su più obbiettivi e prevede, pertanto, il coinvolgimento di diverse direzioni regionali, il coinvolgimento degli enti locali e il supporto offerto dal terzo settore e dalla società civile in generale (associazionismo, associazioni consumatori, associazioni di categoria, esercenti, scuole, ecc.)”.

RETE FRA ASSESSORATI – Si prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro interassessorile (Glia) coordinato dalla Direzione Regionale Sanità e composto da uno o più rappresentanti delle Direzioni Regionali competenti sulla materia ed esperti delle Asl e di una Consulta regionale all’interno della quale le istituzioni, gli stakeholders della società, i membri della comunità scientifica ed i rappresentanti dei pazienti trovino uno spazio comune di discussione e progettualità.
Il Glia elabora le proposte e le priorità di intervento, con un coordinamento centrale che un coordinamento territoriale attraverso i Piani Locali delle Dipendenze di cui alla D.G.R. n. 48 del 2008, nonché i Piani Locali della Prevenzione.

LE AZIONI A LIVELLO LOCALE – La Regione “si avvale delle Asl per realizzare gli interventi a livello locale, in collaborazione con gli enti locali, i servizi sociali e l’associazionismo. Le Asl operano in primo luogo con gli operatori dei dipartimenti di Patologia delle Dipendenze di concerto con i servizi di Promozione della salute ed ogni altro servizio interessato, ponendo particolare attenzione al coinvolgimento dei medici di famiglia.

Presso ogni Asl è istituito un tavolo tecnico per la programmazione delle azioni di prevenzione del gioco d’azzardo patologico costituito da esperti Asl, rappresentanti degli Enti Locali, dei Servi Sociali e di degli altri soggetti interessati. Si prevedono attività formative rivolte a esercenti, alla polizia locale, agli operatori sociali e all’associazionismo; iniziative informative rivolte alla popolazione rivolte a target selezionati (es. giovanissimi sul gioco on line, immigrati, consumatori di sostanze, ecc); gestione condivisa degli sportelli informativi”.

IRAP MAGGIORATA DELLO 0,92% – Secondo l’articolo 7 della scorsa finanziaria, dal 1° gennaio 2015 e per i tre anni successivi inoltre scatteranno le penalizzazioni e le agevolazioni dello 0,92 % sull’Irap per i gestori che manterranno in esercizio oppure dismetteranno gli apparecchi da gioco. La misura ha destato l’ira delle associazioni degli operatori del settore, che l’hanno ritenuta ‘punitiva’ e hanno minacciato ricorsi.

BUONA NOTIZIA DA ROMA. A questo proposito va segnalato che nel corso del consiglio dei ministri del 13/12 scorso, sono state come di consueto esaminate diverse leggi delle Regioni e delle Province autonome. In particolare, è stata deliberata la non impugnativa della Legge Regione Basilicata n. 30 del 27/10/2014 recante ‘Misure per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo patologico’ sottolinenado come “La legge mira a realizzare una efficace prevenzione e riduzione del rischio legato al gioco d’azzardo patologico, contrastarne la dipendenza e assicurare la cura e la riabilitazione delle persone affette da tale patologia”.

 

 

 

FONTE: VITA (www.vita.it)

 

 

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