Modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, estensione degli ammortizzatori sociali, nuove regole per l’Aspi, cambiamenti nelle norme sui controlli a distanza, introduzione del contratto a tutele crescenti e superamento delle collaborazioni coordinate e continuative: sono le principali novita’ contenute nella delega sul lavoro (il cosiddetto Jobs act) pubblicate in Gazzetta Ufficiale ieri sera e in vigore da oggi
L’obiettivo e’ approvare entro dicembre i primi decreti delegati a partire da quelli sul contratto a tutele crescenti e sulla nuova Aspi. Ecco in sintesi cosa prevede il provvedimento:
CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI PER I NEOASSUNTI: arriva il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianita’ di servizio per tutti i neoassunti. Cambia l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con la possibilita’ di reintegrare nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi limitata solo a quelli nulli e discriminatori e a ”specifiche fattispecie” di quelli disciplinari (legati al comportamento del lavoratore). Saranno i decreti delegati a stabilire quali saranno queste fattispecie. Sui licenziamenti per motivi economici (esigenze aziendali) giudicati ingiustificati sara’ previsto solo l’indennizzo. Se i decreti arriveranno entro dicembre il nuovo contratto potra’ usufruire degli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilita’ per le assunzioni fatte nel 2015.
RIORDINO FORME CONTRATTUALI E RAPPORTI LAVORO, SUPERAMENTO COLLABORAZIONI: l’obiettivo al quale si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti e’ di farne la modalita’ normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali e al ”superamento” delle collaborazioni coordinate e continuative.
MANSIONI FLESSIBILI E CONTROLLI A DISTANZA: si rivede la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalita’ e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa piu’ semplice (con la possibilita’ anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilita’ di controllare impianti e strumenti di lavoro.
RIFORMA CIG: sara’ impossibile autorizzare la cig in caso di cessazione “definitiva” di attivita’ aziendale. L’obiettivo e’ di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del dipendente. Saranno rivisti i limiti di durata del sussidio (adesso il tetto e’ di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) e sara’ prevista una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. Si punta alla riduzione delle aliquote di contribuzione ordinarie (ora all’1,9% della retribuzione) con la rimodulazione delle stesse tra i settori in funzione dell’effettivo impiego.
RIFORMA ASPI: la durata del trattamento di disoccupazione dovra’ essere rapportata alla ”pregressa storia contributiva” del lavoratore con l’incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016, ndr) per quelli con le carriere contributive piu’ rilevanti. Si vuole estendere l’Aspi ai collaboratori fino al superamento di questo tipo di rapporto di lavoro. Per le persone in situazione di disagio economico potrebbe essere introdotta dopo la fruizione dell’Aspi una ulteriore prestazione eventualmente priva di contributi figurativi.
RAZIONALIZZAZIONE INCENTIVI A ASSUNZIONE E AUTOIMPIEGO: si istituisce inoltre un’Agenzia nazionale per l’impiego e si punta a semplificare e razionalizzare le procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L’obiettivo e’ svolgere tutti gli adempimenti per via telematica.
NO VACATIO LEGIS: legge e decreti delegati entrano in vigore, appunto, il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta. Gli effetti degli interventi normativi saranno oggetto di un monitoraggio permanente da realizzarsi senza maggiori oneri.
FONTE: Confcommercio