‘’La decisione del Governo di rinviare l’introduzione della Local Tax al 2016, comporta che in ogni caso si garantisca che i Comuni potranno disporre nel 2015 delle stesse risorse percepite con Imu / Tasi nel 2014. Pensiamo a questo proposito che sia necessario tornare al tavolo di confronto con il Governo, per dare una definitiva soluzione a questo problema e a tutte le altre questioni di finanza locale e norme di semplificazione frutto dell’intesa con l’Esecutivo, ma alle quali non sono ancora seguiti riscontri concreti’’. Lo afferma il presidente dell’ANCI Piero Fassino.

‘’Tornando al rinvio della Local Tax – prosegue Fassino – allo stato attuale non c’e’ alcuna garanzia che i Comuni percepiranno davvero le stesse risorse del 2014, non prevedendo la Legge di Stabilità in corso di esame né l’aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille, né il fondo compensativo di 625 milioni, introdotti nel 2014 per evitare appunto un minore gettito rispetto all’anno precedente. La mancanza di queste risorse determinerebbe una situazione finanziaria assolutamente insostenibile per i Comuni, già gravati con la Legge di Stabilità da minori risorse nel 2015 per oltre un miliardo e mezzo, alle quali aggiungere altre centinaia di milioni da accantonare per i crediti di dubbia esigibilità, a cui sara’ difficile far fronte’’.

La decisione adottata nel corso del 2013, prima di sospendere e poi di abolire l’IMU sull’abitazione principale ha portato all’introduzione di un nuovo regime immobiliare  con la TASI nel 2014.

Si ricorda che il gettito interessato da assicurare era pari a circa 4,3 miliardi ( imu ABP + sforzo fiscale esercitato) valutato rispetto al 2013 e che il nuovo regime TASI/IMU per effetto del vincolo del 10,6 per mille e considerata l’assenza della copertura delle detrazioni necessitava di una ulteriore integrazione rispetto a quanto previsto nella legge di stabilità per il 2014.

Così il Governo e il Parlamento hanno riconosciuto per il solo 2014 la possibilità per i Comuni di applicare una aliquota aggiuntiva pari allo 0,8 per mille finalizzata alla copertura delle detrazioni, azionabile al di fuori del vincolo generale, nonché l’attribuzione di una compensazione di 625 milioni  corrispondente alla stima del gettito non recuperabile da parte di circa 1800 Comuni. Tali previsioni sono state previste al fine di agevolare il raggiungimento di obiettivi di realizzazione da parte dei Comuni di un ammontare di risorse analogo a quello ottenuto con l’IMU, come determinatosi nel 2013, nonché a favorire l’introduzione di detrazioni sull’abitazione principale

Tale integrazione è stata riconosciuta necessaria, nonché prevista per il solo 2014 in considerazione della previsione di una aliquota TASI più elevata a decorrere dal 2015.

La decisione assunta dal Governo di non procedere con la cd local tax e quindi una nuova modifica del regime immobiliare richiede pertanto il ripristino delle condizioni generali come descritte con la previsione di una aliquota aggiuntiva azionabile e con il rifinanziamento immediato dello stanziamento almeno pari a 625 milioni.

 

 

FONTE: ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani

 

 

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