Restano aperte alcune partite fondamentali come la tassazione dei rendimenti dei fondi pensione, il Tfr e il bonus mamme. L’iter della legge però dovrebbe essere reso più semplice dal ridimensionamento delle richieste dei ministeri, sfoltite a 25 dalle iniziali 100.

Saranno con ogni probabilita’ 400-500 milioni in piu’ quelli stanziati nella legge di stabilita’ per finanziare l’anno prossimo gli ammortizzatori sociali. Per assorbire nella manovra le novita’ del Jobs act e far viaggiare i due provvedimenti in parallelo, il governo sarebbe pronto a portare cosi’ l’ammontare complessivo a circa 2 miliardi di euro. Una cifra che non risponde alle richieste avanzate dalla minoranza Pd, che calcolava come necessario un raddoppio dello stanziamento, ma che rappresenta comunque un segnale per tentare di accelerare e rendere piu’ agevole l’approvazione della controversa riforma del lavoro. Il nodo sara’ concretamente affrontato in Commissione Bilancio nei prossimi giorni, probabilmente alla fine della settimana. Le operazioni di voto inizieranno infatti domani sugli articoli che presentano meno criticita’.

Sia dal punto di vista politico che finanziario. Uno dei punti condivisi e che non rappresenta uno scoglio anche dal punto di vista economico e’ per esempio l’abbassamento dell’Iva sugli ebook, che dovrebbe essere portata al 4%. L’emendamento del governo dovrebbe essere pronto e a breve potrebbe essere quindi depositato in Commissione. Piu’ che dalla Ragioneria, dunque, gli unici rilievi potrebbero arrivare in questo caso dalla Commissione Ue, reticente di fronte ai ribassi delle aliquote. Il tentativo di inserire la novita’ verra’ comunque fatto, in attesa di capire se Bruxelles dara’ il suo via libera.

Anche se restano aperte alcune partite fondamentali come la tassazione dei rendimenti dei fondi pensione, il Tfr e il bonus mamme, l’iter della legge dovrebbe essere reso piu’ semplice anche dal netto ridimensionamento delle richieste dei ministeri, sfoltite a 25 dalle iniziali 100. In via di soluzione sarebbe anche del resto il nodo dei tagli agli enti locali, Regioni comprese. Il tema e’ stato al centro di un faccia a faccia tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, appena rientrato dal G20, e il presidente dei governatori Sergio Chiamparino. Un incontro che fonti del Mef definiscono “costruttivo” e che questa volta anche Chiamparino ha segnalato come “positivo”.

Oltre al contributo delle Regioni alla manovra, sul tavolo del Mef e’ arrivata anche la situazione finanziaria particolare del Piemonte, aggravata dal maltempo degli ultimi giorni. L’emergenza che ha investito il Centro-Nord potrebbe infatti essere uno dei prossimi capitoli ad irrompere nella manovra. La richiesta degli enti locali e’ quella di svincolare, almeno nelle Regioni e nei Comuni virtuosi, le opere di riassetto dal patto di Stabilita’ interno.

Una possibilita’ non del tutto escluso e che, una volta concessa, potrebbe far meglio digerire i tagli imposti dal governo. Un’altra possibilita’ potrebbe essere quella di rinforzare il Fondo per le emergenze nazionali della Protezione civile, gia’ rimpolpato nello Sblocca Italia per aiutare Genova colpita dalla prima alluvione. Gia’ in quell’occasione pero’ la proposta di destinare al Fondo 100 milioni fu ridimensionata con uno stanziamento della meta’.

 

 

FONTE: Confcommercio

 

 

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