L’Unione europea cambia le regole per l’accesso ai finanziamenti delle imprese che già devono fronteggiare il credit crunch delle banche.
Semplificare e velocizzare le procedure, questo l’obiettivo dichiarato delle nuove regole per l’accesso ai finanziamenti delle imprese dettate dall’Unione europea. Per questo gli aiuti di stato fino a 15 milioni di euro alle Pmi ‘midcap’ (fino a 499 addetti) e alle Pmi innovative (fino a 1500 addetti e con costi per ricerca e sviluppo pari al 10% del totale dei costi operativi) non dovranno più essere vagliati dall’Antitrust Ue. Oggi il limite è di 1,5 milioni all’anno.
“Il fallimento del mercato in materia di accesso ai finanziamenti, aggravato dalla crisi, colpisce le imprese europee nel loro sviluppo, dalla fase di start up in avanti. Queste nuove regole contribuiranno a colmare questa lacuna di finanziamento incoraggiando gli Stati membri a mettere in atto misure di aiuto ben progettate”, ha spiegato il Commissario alla concorrenza, Joaquín Almunia (nella foto). “Queste misure – ha aggiunto – possono dare agli investitori privati i giusti incentivi a investire maggiormente nelle Pmi e nelle società a media capitalizzazione, aumentando la loro capacità di crescere e creare posti di lavoro”.
Introdotte nel 2006, le regole attuali devono fare fronte a mercati ormai molto diversi oltre che essere troppo restrittive soprattutto in un momento difficile èper l’ecnomia come quello attuale.
Per questo Bruxelles ha aperto un nuovo fronte utile per contrastare uno dei più clamorosi “fallimenti del mercato”, gli ostacoli ai finanziamenti, che fa precipitare le imprese in una specie di “valle della morte”.
Con il nuovo regolamento a partire dal primo luglio saranno coperte molte più imprese indipendentemente dal luogo dove sono stabilite e non solo le start-up o le società in fase di espansione. Oltre ad avere alzato il limite che evita l’esame della Commissione è stato previsto che il nuovo tetto possa essere superato in termini di aiuto una tantum senza alcun limite se la misura viene giustificata.
Il nuovo regime permetterà anche di effettuare operazioni come l’acquisto di azioni dagli azionisti esistenti se combinate con iniezioni di capitale fresco nella società, ma saranno esclusi i ‘buy-out’ per il controllo della società perche’ si tratta di transazioni che non hanno nulla a che vedere con l’incapacità del mercato a raggiungere tale obiettivo. Allargata anche la gamma di strumenti finanziari ammessi che comprendono i fondi propri, i quasi-fondi propri, i prestiti e le garanzie. Intermediari finanziari e fondi potranno proporre alle imprese l’ammontare e la forma di finanziamenti adatti al loro stadio di sviluppo e al settore di riferimento.
L’Unione europea ha abolito anche il limite minimo del 50% di partecipazione al finanziamento da parte privata nelle aeree non assistite e del 30% in quelle assistite. Sempre a partire da luglio la partecipazione del capitale privato sarà valutata in funzione del rischio effettivo.
FONTE: http://www.ict4executive.it/
AUTORE: Luigi Ferro