Secondo Gartner è il top trend nella classifica delle 10 tendenze tecnologiche mondiali. In vetta ci sono anche Internet of Things e 3D printing.
Il “computing everywhere”, l’Internet of Things e la stampa 3D sono sul podio nella consueta top 10 delle tendenze tecnologiche strategiche delineate dalla società di ricerche Gartner: tendenze che il prossimo anno avranno un impatto potenzialmente significativo sulle aziende e di conseguenza sui consumatori finali.
In prima posizione c’è il “computing everywhere“, l’onnipresenza di prodotti informatici come smartphone e dispositivi indossabili che saranno con noi ovunque. “Telefonini e wearable sono parte di un ambiente ‘computing’ che include elementi come l’elettronica da consumo e gli schermi connessi nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici” spiega Gartner. “Sarà sempre più l’ambiente circostante che dovrà adattarsi alle richieste degli utenti di dispositivi mobili” aggiunge. “Questo fenomeno continuerà ad aumentare in modo significativo le sfide del management per le organizzazioni IT via via che perdono il controllo dei dispositivi degli utenti e richiederà anche una maggiore attenzione nei confronti del design dedicato alla user experience”.
La seconda posizione è occupata dall‘Internet of Things (IoT, o Internet delle Cose), ossia della possibilità sempre più ampia di connettere qualsiasi cosa alla rete globale, dagli elettrodomestici ai prodotti industriali, alle automobili e via dicendo.
La terza posizione va alla stampa 3D, una delle tecnologie più interessanti degli ultimi anni. Secondo Gartner crescerà del 98% entro il 2015, raggiungendo il raddoppio delle vendite nel 2016. Il fenomeno si diffonderà sempre di più grazie al calo dei costi di stampa 3D e alla conseguente rapida crescita del mercato grazie a macchine a basso costo. Non sarà ristretto ai maker e al settore consumer, ma sarà protagonista di una rapida espansione nel settore industriale, in particolare in applicazioni biomediche e nella realizzazione di prototipi a basso costo.
Al quarto posto Gartner colloca l’analisi pervasiva dei dati. È una conseguenza diretta dell’IoT e grandi aziende del calibro di IBM, Cisco, Oracle e simili stanno investendo miliardi in questo settore.
L’altro tassello del puzzle che compone Gartner è un altro tipo di analisi, ossia quella Context Rich, che si basa sulla conoscenza degli utenti a tutto tondo, a partire dalla posizione geografica fino ad arrivare alla raccolta di tutte le informazioni sui loro gusti, sulle interazioni sociali e via dicendo. Unendo tutte queste informazioni si potranno proporre agli utenti pubblicità e informazioni mirate.
Da IoT e analisi dei dati consegue poi la possibilità di creare macchine intelligenti, ossia algoritmi avanzati che consentiranno a determinati sistemi di imparare da soli e usare le informazioni apprese per prendere decisioni. L’esempio più palese è quello di Watson, ma presto vedremo in circolazione anche le evoluzioni degli attuali prototipi di veicoli autonomi, robot avanzati, assistenti personali virtuali. La potenziale rivoluzione che potrebbero portare è enorme: basti pensare che un’azienda di Hong Kong ha assegnato una poltrona del suo Consiglio di Amministrazione proprio a un’intelligenza artificiale.
C’è poi la questione cloud computing, che tiene già banco oggi con innumerevoli applicazioni e servizi. La sua espansione va di pari passo con quella del mobile computing e secondo Gartner queste due realtà continueranno a convergere e portare alla crescita di applicazioni centralizzate fruibili con qualsiasi dispositivo.
Fra i vantaggi Gartner individua la scalabilità dei servizi, la potenza di calcolo sganciata dal dispositivo su cui viene eseguita l’applicazione e la possibilità di archiviare grandi quantità di informazioni a prescindere dalla capacità del prodotto in uso. L’espansione passerà per la disponibilità e l’abbassamento dei costi di connessione alle reti a banda larga.
In ottava posizione Gartner piazza l’infrastruttura Software-Defined e le relative applicazioni. Un nome difficile noto per lo più in ambiente business, che identifica una serie di tecnologie utili all’espansione del business digitale dinamico, in contrapposizione con il modello statico adottato in passato.
Penultimo è il web-scale IT, una via già adottata da fornitori di rilievo come Amazon, Google e Facebook, che consiste in piattaforme hardware e infrastrutture assemblabili dinamicamente, in modo da far fronte con tutta la flessibilità necessaria ai rapidi cambiamenti imposti dal mercato IT.
L’ultima posizione in classifica è assegnata alla sicurezza, che resta uno dei fattori critici per l’evoluzione verso il futuro digitale. Secondo Gartner non deve essere così restrittiva da impedire il progresso, ma deve garantire la possibilità di appoggiarsi alle soluzioni hi-tech con fiducia. A questo scopo serviranno sistemi di valutazione e mitigazione del rischio più sofisticati rispetto alla barriera totale adottata in passato e ormai riconosciuta come inadeguata.
FONTE: Corriere delle Comunicazioni (www.corrieredellecomunicazioni.it)