Interventi importanti in linea di principio che stentano ad avere effetti concreti. È il leitmotiv di questi ultimi anni: inutile girarci attorno, l’Agenda Digitale non è ancora decollata. Così come non è ancora decollata, anche a livello di opinione pubblica, la consapevolezza che l’innovazione tecnologica sia davvero la mossa giusta per il rilancio del sistema paese. Eppure il comparto Tlc auspica un rinnovamento del modus operandi istituzionale.

A sostenerlo alcuni segnali come il decreto sulla PA che affida all’Agenzia Digitale per l’Italia il compito di monitorare l’attuazione delle riforme digitali. Si tratta di un punto su cui insistere per ottenere una maggiore efficacia operativa. Pensiamo ad esempio allo Sblocca Italia nella parte in cui prevede sgravi fiscali del 50% a favore di coloro che investono sulla banda ultralarga. In attesa di vedere se ciò sarà sufficiente a stimolare gli interventi nelle cosiddette che l’incentivazione diretta costituisce uno strumento concreto per sostenere le imprese a superare la mancanza di connessioni alla rete. La soluzione – sotto forma di voucher da 10 mila euro – è stata trovata a fine 2013 con il Destinazione Italia. E finalmente si comincia a parlare dell’arrivo dei decreti attuativi. Per noi la misura si muove nella giusta direzione ribadendo peraltro un principio basilare: per superare il digital divide occorre impiegare tutte le tecnologie a disposizione, compreso il satellite che riesce ad arrivare ovunque cooperando con le altre infrastrutture di terra in modo complementare.

 

 

FONTE: Corriere delle Comunicazioni (www.corrieredellecomunicazioni.it)

AUTORE: Renato Farina

 

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