A Trieste la Fit ha organizzato il convegno “I tabacchi lavorati tra contrabbando di frontiera, contraffazione e attesa tracciabilità dei prodotti”. Risso: “si realizzino tutte le misure idonee ad un efficace contrasto a questa lenta ma inesorabile erosione dei nostri redditi”.
Accendere un faro verso le istituzioni e la società pubblica sul tema della lotta al contrabbando di frontiera tra l’Italia e l’Est europa, e procedere con forza sulla tracciabilità come strumento per combatterla: questo lo scopo del convegno “I tabacchi lavorati tra contrabbando di frontiera, contraffazione e attesa tracciabilità dei prodotti”, promosso e organizzato dalla Federazione Italiana Tabaccai a Trieste, in una zona dove il contrabbando di sigarette, al confine con la Slovenia, è particolarmente sviluppato.
In particolare, per la filiera del tabacco, in tutte le sue fasi – dai produttori fino al consumatore – è necessario che il governo emani un emendamento che obblighi i produttori a tracciare la merce per abbattere il sommerso e l’illecito. “Si tratta di un fenomeno che purtroppo è tornato alla ribalta in modo prepotente e che non può essere più sottovalutato – ha detto il presidente della Federazione Italiana Tabaccai (Fit), Giovanni Risso – e da diversi anni la Fit denuncia la drammatica contrazione di vendita e redditività che i colleghi giuliani sperimentano da quando la Repubblica della Slovenia è entrata a far parte dell’Unione europea e le frontiere sono divenute sostanzialmente virtuali”.
Da qui l’auspicio dei tabaccai: “ci piacerebbe che lo Stato italiano avesse nei nostri confronti lo stesso livello di interesse e attenzione che il governo francese ha riservato ai suoi tabaccai. Si realizzino tutte le misure idonee ad un efficace contrasto a questa lenta ma inesorabile erosione dei nostri redditi”. La richiesta al governo è “che nel corso di questo semestre di presidenza europea si possano cogliere tutte le occasioni possibili per avviare un serio e costruttivo discorso di sinergie con tutti gli Stati dell’Unione per definire un comune quadro di interventi contro i reati che ledono gli interessi finanziari europei come il contrabbando”, ha concluso il presidente Risso.
FONTE: Confcommercio