Nel corso di un incontro al Mef e’ stato riconosciuto un ammanco di 700 milioni nelle casse dei sindaci, di cui 500 sono già stati identificati. Si tratta della cifra stanziata nella Legge di Stabilità per le detrazioni.
E’ stata raggiunta l’intesa tra governo e comuni sulle aliquote e sul gettito della Tasi. Lo ha riferito il presidente dell’Anci, Piero Fassino, uscendo dall’incontro che si è tenuto al ministero dell’Economia. Contrariamente a quanto inizialmente lamentato dall’Anci, è stato verificato che il mancato gettito per i comuni nel passaggio dall’Imu alla Tasi non ammonta ad un miliardo ma a 700 milioni e l’esecutivo si è impegnato, secondo quanto riferito da Fassino, a dare “nel 2014 le stesse risorse del 2013”. Inoltre è stata confermata la possibilità di maggiorazione delle aliquote base dello 0,8 per mille sulla prima o sulla seconda casa. “L’incontro è stato molto proficuo – ha detto il presidente dell’Anci – i comuni potranno disporre nel 2014 delle stesse risorse del 2013. Si è convenuto che i comuni potranno applicare una maggiorazione dello 0,8 per mille sulla prima o sulla seconda casa a discrezione di ogni Comune” e per quanto riguarda il mancato gettito nel passaggio dall’Imu alla Tasi si è accertato che questo ammonta a 700 milioni di euro e il governo si è impegnato a trovare queste risorse. Fassino ha spiegato che il governo dirotterà i 500 milioni di euro già previsti per le detrazioni a copertura di parte del mancato gettito e che le detrazioni verranno invece assicurate dalla maggiorazione dello 0,8 per mille delle aliquote base. “Mancano quindi 200 milioni di euro – ha proseguito Fassino – e il governo si è impegnato a garantire l’intera copertura del gettito” fino a raggiungere la cifra complessiva di 700 milioni di euro. Il presidente dell’Anci ha così affermato che sarà possibile per i comuni chiudere i bilanci entro il 28 febbraio. Ovviamente l’esecutivo “dovrà varare le norme in tempi rapidi per avere certezza nei prossimi giorni e poter chiudere i bilanci entro il 28 febbraio”.
FONTE: Confcommercio