Oggi durante la riunione della Commissione Ambiente sanitá pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo, la presidenza italiana del Consiglio dell’Ue ha presentato la posizione sulla possibilità di restringere o proibire la coltivazione degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati).
Dopo uno stallo di circa 4 anni, a causa della posizione contraria di molti Stati membri, il Consiglio ha trovato un accordo sugli OGM, adottando la propria posizione prima della pausa estiva. Il Parlamento, dal canto suo, aveva già votato la propria posizione.
“La regolamentazione degli OGM si rende necessaria perché, senza una cornice normativa definita, ci troviamo in una situazione in cui si rischia di consentire comunque, e senza basi certe, la richiesta e l’ottenimento di autorizzazioni alla coltivazione di organismi geneticamente modificati tramite altri percorsi, come ad esempio attraverso il ricorso alla Corte di Giustizia. “
Così Giovanni La Via, Presidente della commissione Ambiente sanità pubblica e sicurezza alimentare dell’Eurocamera, a margine dell’incontro di stamattina.
Entrando nel merito della posizione del Consiglio, il punto cardine è rappresentato dalla facoltà lasciata agli Stati Membri di decidere se autorizzare o meno la coltivazione degli OGM nel proprio territorio e tra i punti più discussi vi è proprio quello relativo alla lista di motivazioni che renderanno possibile per uno Stato procedere a tale rifiuto.
“Si tratta di temi delicati, che coinvolgono da vicino la tutela della salute dei consumatori e molto sentiti dall’opinione pubblica. Rispetto ad essi, ci metteremo subito al lavoro, avviando un importante dibattito che vedrà protagonisti i deputati della Commissione ambiente in vista del voto in plenaria, che costituirà il mandato negoziale del Parlamento, che mi auguro possa consentire di raggiungere un accordo” -conclude La Via.
Per quanto riguarda la tempistica, dopo il voto previsto per il mese di Novembre, si darà il via al negoziato tra Parlamento e Consiglio, in vista di un accordo sotto la presidenza italiana.
FONTE: AgenParl – Agenzia Parlamentare per l’Informazione Politica ed Economica