Greenpeace rende noti oggi i risultati di un sondaggio sul futuro dell’Artico, condotto dalla società canadese RIWI in 30 Paesi, tra cui l’Italia. I dati sono inequivocabili: il 74 per cento degli intervistati vorrebbe la creazione di un’area protetta nelle acque internazionali che circondano il Polo Nord. In Italia, addirittura l’84 per cento degli intervistati si dice d’accordo o fortemente d’accordo con l’istituzione di un Santuario Artico.
Una dimostrazione schiacciante del consenso che riscuote la protezione di un bene globale come l’Artico, e di come sia percepita con sempre maggior urgenza la necessità di salvaguardare il suo meraviglioso quanto fragile ecosistema. A confermarlo, il dato di chi vorrebbe l’Artico libero dalle minacce portate da trivellazioni petrolifere e altre attività industriali pesanti, ovvero il 71 per cento degli interpellati a livello internazionale. Una percentuale che sale di molto in Italia, attestandosi a quota 86 per cento. Attualmente, solo l’1,5 per cento dell’Oceano Artico è protetto, meno di ogni altra area oceanica presente sul nostro Pianeta.
«Oggi i nostri governanti ricevono un forte segnale: la volontà della gente di difendere l’Artico è sempre più forte e non può più essere ignorata», afferma Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo di Greenpeace International. «I nostri leader ora hanno sia il mandato che la possibilità di agire per la salvezza del clima e la salvaguardia dell’Artico. Il mondo sta guardando e chiede di intervenire», conclude Naidoo.
In contemporanea con la diffusione dei risultati di questo sondaggio, attivisti di Greenpeace oggi si stanno arrampicando sul tetto del mondo, dalla Grande Muraglia cinese ai grattacieli di Bangkok, fino ad arrivare al Monte Ruapehu in Nuova Zelanda, per lanciare con forza un messaggio in difesa dell’Artico.
Negli ultimi due mesi, oltre 900 influenti personalità mondiali hanno firmato una Dichiarazione Artica, con cui chiedono interventi decisi a tutela del Polo Nord. Tra i firmatari, l’Arcivescovo Desmond Tutu, il Premio Oscar Emma Thompson e diversi ministri dell’Ambiente di stati artici. Nelle prossime settimane, alcune delegazioni guidate da Greenpeace presenteranno queste richieste e l’elenco dei firmatari alle ambasciate dei Paesi artici in tutto il Pianeta.
FONTE: Greenpeace Italia
