Sono stati calcolati in 8 i miliardi tagliati a partire dal 2008 a seguito della riforma Gelmini, cui si aggiungono quelli precedentemente avviati da altri Ministri e che spesso non vengono computati nel calcolo.
Taglio che abbiamo definito epocale e che nel 2011 era costato il posto a ben 120mila docenti precari e soprattutto donne.
Il mondo della scuola è in attesa delle linee guida che il nuovo esecutivo renderà pubbliche a partire da giorno 29 agosto, durante il Consiglio dei Ministri programmato per quel giorno.
Cosa ci sarà dentro? Abbiamo cercato di ricostruire i contenuti dei provvedimenti.
Tra le misure più attese, sicuramente quelle sui precari, la valutazione delle scuole, la meritocrazia, il concorso a cattedra e il nuovo sistema di reclutamento. Ma ci saranno anche interventi rivolti agli studenti e alle famiglie.
Preoccupazione ha espresso il segretario della FLCGIL che teme un intervento sugli scatti stipendiali con un sistema meritocratico tout court. “Si vuole – ha detto – da un lato togliere scatti agli insegnanti e dall’altro introdurre interventi non chiari sulle condizioni dei docenti”.
Francesco Scrima della CISL appare più fiducioso, “il fatto positivo è che c’è una attenzione forte dell’Esecutivo al sistema scolastico”. Mentre Di Menna della UIL ritiene assolutamente negativo se non si prevedesse un rinnovo contrattuale. L’accento viene posto anche alla questione precariato e alla necessità di un sistema di reclutamento più snello.
Segnali positivi anche dalla politica. “Il 29 agosto – Andrea Marcucci (Pd) presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama – ha detto la scuola cambia verso: spazio al merito, istituti aperti, autonomia. Per la prima volta un governo investe e non taglia”.
Arrivano anche le prime critiche, a partire dalla Codacons che ritiene improponibile la formazione obbligatoria. Esperienza già fatta da anni in altre categorie professionali come avvocati e medici e che ha condotto al pullulare di enti che organizzano corsi internet, dice Carlo Rienzi “spesso fasulli e con il solo scopo di concedere crediti dietro pagamento”.
Insomma, il 29 agosto sapremo, finalmente. Ma una cosa è certa, se le promesse saranno mantenute, ci troveremo davanti a delle buone intenzioni, ma siamo ancora lontani dal restituire ciò che alla scuola è stato tolto i questi anni.
FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)