Lo scorso mese di Luglio, fra Legambiente e l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR), è stato siglato un protocollo d’intesa per la riqualificazione sostenibile degli edifici scolastici. “Puntare su interventi mirati e fare una costante manutenzione ordinaria – spiegano Legambiente e INBAR – significa dare un futuro all’edilizia scolastica italiana, facendola uscire dallo stato di emergenza in cui si trova e contribuire a scuole più sicure, belle e vivibili”.
Il primo edificio scelto come progetto-pilota per l’intervento di riqualificazione sostenibile è l’Istituto Comprensivo di Via Monte Ruggero a Roma, costruito negli anni settanta e sul quale è già stata fatta una prima ispezione. La fase seguente sarà individuare il tipo di manutenzione, che anche le altre scuole costruite in quell’epoca potrebbero seguire in linea generale.
Verranno poi designate altre scuole-pilota, in regioni diverse e di ogni ordine e grado, sulle quali si provvederà a elaborare un protocollo d’intervento, con delle linee guida dedicate a interventi-tipo e criteri standard di gestione sostenibile.
Vanessa Pallucchi, responsabile scuola e formazione di Legambiente spiega: ”La situazione dell’edilizia scolastica italiana continua a essere in uno stato di permanente emergenza sul fronte degli interventi e della messa in sicurezza (più del 37% degli edifici richiede interventi urgenti di manutenzione). Occorre superare la necessità di operare in uno stato d’immediata urgenza per arrivare a una programmazione a lungo termine che metta al centro la qualità dei lavori dal punto di vista della sicurezza, della sostenibilità energetica e della funzionalità didattico educativa degli edifici. È ora che s’inizino a mettere in fila una serie di coperture economiche da destinare alle scuole”.
Ciò a cui si punta, è costruire una nuova generazione di scuole, meno dispendiose dal punto di vista energetico, costruite, organizzate e gestite in modo diverso per motivare all’apprendimento e alla partecipazione. Giovanni Sasso, presidente dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, dichiara: “Questa iniziativa rappresenta il tentativo di individuare uno standard, replicabile e di qualità, per progetti di riqualificazione che superino i ristretti confini degli interventi di solo miglioramento energetico; l’adeguamento dell’edilizia scolastica può invece diventare l’occasione per integrare nel progetto anche altri valori propri della bioarchitettura. Oltre alle prestazioni energetiche, anche la qualità degli spazi indoor, l’uso di materiali naturali, la tutela della risorsa idrica, l’ottimizzazione dell’energia solare, la partecipazione di insegnanti, studenti e personale. Il nostro interesse per questo progetto risiede proprio nel fatto che si possa fare sostenibilità a 360° in un contesto nel quale si vuole riconoscere un valore educativo alla stessa struttura che ospita una comunità in formazione”.
FONTE: Associazione dei Comuni Virtuosi