L’Assemblea della Camera dei Deputati nella seduta del 31 luglio 2014 ha approvato il testo del decreto legge n. 90- PA dopo che il Governo aveva posto la fiducia sullo stesso.
Il provvedimento passa ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento. Il decreto legge n. 90/2014, come modificato in sede di conversione in legge, contiene importantissime novità in materia di personale.
Le più rilevanti riguardano:
– l’introduzione di strumenti finalizzati a favorire il ricambio generazionale negli organici delle amministrazioni pubbliche;
– la disciplina della mobilità individuale, dei trasferimenti di personale e della gestione del personale in disponibilità;
– l’allentamento delle limitazioni al turn over per gli Enti locali;
– il coordinamento delle disposizioni di legge che disciplinano il contenimento della spesa per il personale nei Comuni;
– la revisione della disciplina relativa agli onorari professionali per le avvocature degli Enti pubblici, ai diritti di rogito per i segretari comunali e provinciali, e agli incentivi per la progettazione interna;
– l’ampliamento degli spazi per il ricorso ad incarichi dirigenziali con contratto a termine;
– la semplificazione delle regole sull’utilizzo del lavoro flessibile da parte degli Enti locali
Il provvedimento ha accolto le più rilevanti richieste formulate dell’ANCI, prima al tavolo istituzionale di confronto con il Governo sui temi della riforma della PA, poi nella successiva fase di conversione in legge del decreto. Con il provvedimento vengono apportate modifiche sostanziali al quadro complessivo delle regole che governano il contenimento delle spese di personale nelle Amministrazioni locali, e il risultato è caratterizzato da una notevole semplificazione, che rimane comunque coerente con le esigenze di coordinamento della finanza pubblica, rispetto alle quali peraltro i Comuni hanno dato negli ultimi anni il maggiore contributo.
Le nuove disposizioni agiscono su due fronti fondamentali: da un lato sono state modificate le norme che dal 2010 hanno drasticamente limitato le politiche assunzionali dei Comuni, sia rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato che riguardo al ricorso al lavoro flessibile, dall’altro sono state semplificate le regole che stanno alla base del contenimento delle spese di personale per gli Enti territoriali.
Leggi il testo completo della nota: AC2486-AR Nota di lettura integrata 31-7-2014
FONTE: ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani