Sono già cinque le Regioni che hanno deliberato l’accorpamento degli enti camerali: Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, Molise e Campania.
L’annuncio della riduzione dei diritti camerali sta portando a una vera e propria rivoluzione nelle Camere di Commercio di tutta Italia. Come informa Unioncamere, a oggi sono già cinque le Regioni che hanno deliberato in merito all’ accorpamento e alla razionalizzazione degli enti.
Piemonte
In Piemonte le Camere di Commercio passano da otto a tre (Camera di Commercio del Nord Piemonte, CCIAA metropolitana di Torino e CCIAA del Sud Piemonte).
Emilia Romagna
In Emilia Romagna, invece, gli enti potrebbero diventare quattro (attualmente sono nove), precisamente la Camera di Commercio metropolitana di Bologna e altre di Area Vasta.
Lazio
Il Lazio ha già annunciato la riduzione da cinque a due degli enti camerali (Camera di Commercio metropolitana di Roma Capitale e una CCIAA di Area Vasta, nata dall’accorpamento di quelle di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo).
Molise e Campania
Molise e Campania, infine, hanno deliberato rispettivamente l’accorpamento delle due strutture esistenti in un’unica CCIAA regionale e la riduzione a quattro enti.
In tutta Italia, si tratta di un processo non semplice, che da un lato mira ad una migliore organizzazione delle risorse ma dall’altro implica potenziali ricadute negative in termini economici per il mondo produttivo italiano ma anche occupazionali, per restare nell’ambito strettamente interno alla PA: mancato gettito (dai diritti non più versati) da destinare alle imprese del territorio attraverso azioni di promozione e finanziamento; circa 2.500 posti di lavoro a rischio in seguito alla chiusura/accorpamento degli enti.
FONTE: PMI.it (www.pmi.it)