Finalmente il ministero della Salute ha comunicato i dati sulle acque di balneazione. Era dai primi di maggio, con l’apertura della stagione, che cittadini e bagnanti aspettavano di avere informazioni in merito. Sarebbe un nostro diritto, sancito da una direttiva europea recepita anche nel nostro paese con il Dlgs 116/2008, eppure il ministero puntualmente lascia questo diritto disatteso.

Una nota sintetica datata 17 luglio, poche e scarne informazioni, per giunta basate sui dati del 2013 e non relativi alla stagione in corso. Che utilità può avere per i bagnanti sapere che quel tratto di costa dove stanno per fare una nuotata risultava balneabile …l’anno scorso?

Per non parlare del Portale Acque di balneazione predisposto per comunicare in tempo reale i risultati dei monitoraggi condotti dalle Agenzie regionali di protezione ambientale. Anni di lavoro per avere un sito che non riporta informazioni corrette e che indica come balneabili aree che invece non lo sono, come nel caso di diverse foci di fiumi o torrenti.

La situazione è inaccettabile. Dal paese che presenta il maggior numero di acque di balneazione in Europa, con oltre 8mila km di costa, ci aspettiamo maggior rigore e maggiore riguardo per i cittadini.

 

Consulta il documento allegato: Nota vicepresidente di Legambiente

FONTE: Blog di Legambiente

AUTORE: Stefano Ciafani

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