Unioncamere: la riforma del sistema potrebbe creare 2.570 esuberi
“La norma sulla riforma del sistema camerale potrebbe creare fino a 2.570 esuberi del personale impiegato”. E’ quanto si legge nell’indagine conoscitiva nell’ambito della riforma del sistema camerale di Unioncamere. “Considerando il costo medio del personale – spiega Unioncamere – si stima che dall’entrata a regime della norma di decurtazione del diritto annuale (2015) per il solo personale pubblico a tempo indeterminato (Camere di commercio e Unioncamere) potrebbero arrivare fino a circa 650 le unità di personale potenzialmente in esubero”. Per quanto riguarda il personale attualmente impiegato in regime di diritto pubblico dalle Camere di commercio con forme di lavoro flessibili, Unioncamere stima, invece, “un taglio netto di circa 230 posizioni”. “Per il personale delle unioni regionali, delle aziende speciali e delle società partecipate il volume della perdita occupazionale – continua – rischia di assumere dimensioni ancora più ampie (non meno di 1.350 unità a tempo indeterminato e 340 unità flessibili). L’effetto complessivo di tali potenziali esuberi di personale (complessivamente 2.570 unità) si tradurrebbe in un maggior onere a carico del bilancio dello Stato di 89 milioni di euro”. Commentando le modifiche al sistema camerale previste dal Dl Pa all’esame della Camera il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha detto che “le Camere di commercio italiane sono pronte a fare la loro parte nella riforma della Pa ma invitano a non compiere scelte che possano penalizzare l’occupazione”. “Apprezziamo la volontà del Premier – afferma ancora Dardanello – di trovare un accordo con le Camere di commercio per evitare di buttare ‘il bambino con l’acqua sporca’. Il sistema camerale, soprattutto in questi anni di crisi, ha dato prova di poter essere uno strumento prezioso al servizio del Paese per garantire la tenuta del nostro tessuto produttivo, delle economie locali e dell’occupazione. Sappiamo di doverlo migliorare per renderlo più efficace ed efficiente, attraverso un percorso di riforma condiviso con il Governo”.
FONTE: Confcommercio