Inizia una nuova stagione sul fronte della riscossione delle entrate e nel rapporto tra Comune di Milano e cittadini. Il Consiglio comunale di Milano lo scorso 7 luglio ha approvato quasi all’unanimità una delibera che dopo 14 anni sancisce la fine dell’accordo con Equitalia per la riscossione delle imposte e delle multe. Dal prossimo 1 ottobre sarà quindi il Comune a gestire direttamente il servizio. Lo stabilisce la delibera approvata dal Consiglio con 35 voti favorevoli, 1 astenuto e nessun contrario, che contiene il regolamento per la gestione della riscossione delle sanzioni e dei tributi comunali.
Questa novità comporta notevoli vantaggi, economici ma non solo, per i cittadini. La gestione diretta del Comune fa venir meno l’aggio dovuto a Equitalia, ossia la percentuale sulle somme riscosse, fissato dalla legge all’8% a titolo di remunerazione omnicomprensiva per il lavoro svolto. La riscossione diretta da parte del Comune prevede invece solo l’addebito dei costi vivi sostenuti dall’Ente (indicativamente un massimo di 12 euro per atto).
Anche le spese di notifica diminuiranno fortemente, grazie alla scelta di sostituire progressivamente il recapito a mezzo raccomandata (al costo di 5,88 euro ciascuna) con l’invio su posta certificata (PEC).

Il nuovo regolamento, infine, prevede anche l’individuazione di importi minimi sotto i quali non è più prevista nessuna riscossione e per i quali non si attueranno azioni cautelari ed esecutive perché economicamente non sostenibili.

Ma i vantaggi non sono solamente economici. Un a gestione diretta della riscossione consente di prestare una maggior attenzione alle esigenze e condizioni effettive dei cittadini.  Ad esempio, in casi di particolare disagio economico dei cittadini, il Comune potrà sospendere fino ad un anno l’avvio o la prosecuzione delle procedure, inoltre potranno essere stabiliti dei meccanismi premianti per chi si è sempre dimostrato attento e responsabile nei confronti dell’ente.
Equitalia, inoltre, utilizza la cartella esattoriale per la riscossione coattiva. L’Amministrazione, invece, non solo potrà far ricorso, con una modalità più flessibile ed evitando rigidi automatismi, allo strumento del sollecito bonario ma anche, in caso di riscossione forzata, il Comune utilizzerà lo strumento dell’ingiunzione, che consente una comunicazione molto più chiara e comprensibile per i contribuenti.

L’obiettivo è di arrivare e inviare periodicamente un unico atto relativo a più situazioni di debito riferito allo stesso soggetto, consentendo così un unico momento di interlocuzione con il debitore ed una valutazione complessiva della sua posizione.

FONTE: Innovatori PA

AUTORE: Rita Pastore

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