“È un grande onore ricevere oggi questo prestigioso premio. In questi trentaquattro anni di attività associativa Legambiente ha dimostrato che investire nella salvaguardia e nella tutela dell’ambiente significa dare una grande opportunità per la crescita e il futuro dell’Italia, creando  occupazione, incentivando la diffusione della green economy, dando nuove prospettive alle giovani generazioni. Crediamo che l’ambientalismo sia la ricetta giusta per rendere più competitivo, moderno, più giusto, sostenibile e più bello il nostro Paese, per questo sono tante le battaglie che portiamo avanti come ad esempio la lotta ai cambiamenti climatici, al consumo di suolo, il no agli ogm e alle fonti fossili. Crediamo che il Paese abbia bisogno di una seria riqualificazione urbana, sociale ed energetica, di valorizzare e tutelare le tante bellezze del Paese e di creare nuova bellezza”, così dichiara il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza che oggi ha ritirato il Premio Internazionale Cartagine 2014 assegnato a Legambiente per i meriti umani e professionali conseguiti nella sezione “tutela dell’ambiente e risorse energetiche”.

“Legambiente –  aggiunge Cogliati Dezza – ha costruito con tenacia e coerenza  in questi anni, sapendo modulare l’opposizione agli scempi e alle illegalità con le proposte di soluzioni alle emergenze e con la partecipazione e l’impegno personale di centinaia di migliaia di cittadini per ripulire  pezzi di città e di strade, per restituire verde e beni culturali alla funzione collettiva. Anche grazie a Legambiente nella Penisola c’è voglia di cambiamento e si sta diffondendo un nuovo modo di concepire la vita urbana e la mobilità, accanto alle smart city ci sono sempre più smart citizens. Ma in questo cammino è, però, importante e fondamentale una regia nazionale che con una decisa programmazione politica e con interventi ambientali mirati, possa rispondere alle future sfide del Paese, creare sviluppo, aiutare le famiglie migliorando la coesione sociale e la qualità della vita. Comunque c’è ancora molto lavoro da fare”.

 

FONTE: Legambiente

 

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