In una lettera al ministro Lupi il vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè, esprime preoccupazione per il rischio che il cantiere della riforma portuale, aperto in Italia da molto tempo, non riesca a chiudersi in tempi brevi.

Il sistema portuale italiano presenta gravi criticità e sconta forti ritardi strutturali rispetto ad altri Paesi europei: siamo al ventesimo posto nella classifica mondiale dell’indice che tiene conto della qualità delle infrastrutture e dei servizi portuali (al primo posto la Germania, al secondo l’Olanda, al terzo il Belgio); in Italia occorrono in media 17 giorni per esportare un container, quasi il triplo della Germania e del Regno Unito; ogni anno nel nostro Paese il traffico sottratto alla portualità italiana dai più efficienti porti del Nord Europa è di quasi mezzo milione di container.

E’ per questo che il vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè, in una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ha espresso preoccupazione per il rischio che il cantiere della riforma portuale, aperto in Italia da molto tempo, non riesca a chiudersi entro il mese corrente. Ciò – è il contenuto della lettera – “sarebbe una grave pecca non solo per lo stesso sistema logistico nazionale, che vede nei porti i punti di ancoraggio alle dinamiche internazionali, ma anche per il Paese, visto che, come evidenziato in un recente convegno della Confederazione sul tema, l’accessibilità rappresenta un pre requisito per lo sviluppo economico, e per il Governo del Paese che tanto vuole connotarsi per l’iniziativa riformista”.

“Ritenendo assolutamente indifferibile un’intervento in questo ambito – prosegue Uggè nella lettera – è necessario includere nell’imminente provvedimento dedicato ai trasporti modifiche urgenti alla legge sui porti per innalzare la competitività di questo essenziale asset del Paese. Confcommercio, che ha più volte rappresentato in Parlamento ed in altre occasioni pubbliche il proprio punto di vista sulla riforma portuale, è pronta ad ogni ulteriore approfondimento sul tema che sarà ritenuto necessario”.

 

FONTE: Confcommercio

 

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