Benché, nel 2013, la pressione fiscale sia stata ridotta di due decimi percentuali, non si è determinata, come conseguenza, una redistribuzione del carico tributario. E’ la conclusione cui è giunta la Corte dei Conti che, per bocca del presidente di coordinamento delle sezioni riunite, Enrica Laterza, ha fatto presente come tale ridistribuzione rappresenta un’operazione fondamentale per la ripresa economica. La magistratura contabile, poi, ha sottolineato come le misure di spending review legate ad una mera logica di tagli si siano rivelate del tutto insufficienti mentre sarebbe stato, ed è tuttora, necessario ripensare completamente al ruolo stesso della pubblica amministrazione nell’insieme dell’economia, ipotizzando una radicale riduzione del perimetro dello Stato e della sua incidenza nell’economia; tanto più che, secondo la Corte, tutte le istituzioni pubbliche sono, in qualche misura, potenzialmente intaccabili da elementi o episodi di corruzione (“nessuna è indenne”, ha affermato il procuratore generale nel suo intervento), così come nessuna amministrazione, in Italia, può ritenersi del tutto priva di responsabilità per il dilagare del fenomeno.
FONTE: CGIA Mestre