L’inserimento nella prossima programmazione rurale di progetti riguardanti il territorio del Vulture, attraverso l’impegno dell’assessore regionale alle Politiche agricole Michele Ottati, ma anche il coinvolgimento degli altri rappresentanti dell’esecutivo lucano per intervenire nei rispettivi settori di competenza, sono alcune delle richieste presentate ieri, dai sindaci intervenuti ad un incontro convocato dal Gal Vulture Alto Bradano. Alla riunione, che si e’ tenuta a Rionero in Vulture, si e’ discusso del Manifesto del Patto Val d’Ofanto, un progetto ”per il rilancio e la promozione dello sviluppo sostenibile” di un territorio che comprende la Puglia, la Basilicata e la Campania. Le istanze del nutrito gruppo di sindaci e rappresentanti dei Comuni dell’area, sono state raccolte dal Dipartimento regionale alle Politiche agricole. Al centro del dibattito, la programmazione europea 2014-2020, e come far ottenere i relativi finanziamenti alle iniziative di sviluppo interregionale che proverranno dal vasto territorio della Valle dell’Ofanto. I progetti che saranno ideati, realizzati e promossi nell’ambito del Patto della Val d’Ofanto non riguarderanno soltanto l’agricoltura, ma anche gli altri comparti che caratterizzano l’economia dell’area ed i settori turistico e culturale. Nel corso della riunione e’ stato evidenziato che ”lo sviluppo locale deve avvenire attraverso un sistema partecipativo, con una discussione fatta a piu’ voci, per creare una sinergia tra le bellezze e le ricchezze del territorio, in un’ottica interregionale che consenta la crescita del Mezzogiorno”. All’incontro, oltre ai soci e al consiglio d’amministrazione del Gal Sviluppo Vulture Alto Bradano erano stati convocati i rappresentanti di 25 Comuni del territorio: Acerenza, Atella, Avigliano, Banzi, Barile, Bella, Castelgrande, Filiano, Forenza, Ginestra, Lavello, Maschito, Melfi, Montemilone, Muro Lucano, Palazzo San Gervasio, Pescopagano, Rapolla, Rapone, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo del Monte, San Chirico Nuovo, San Fele, Venosa.

FONTE: Agricoltura Italiana on line, rivista on line del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali

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