Secondo una stima della Banca d’Italia sono poco più di 75 miliardi, ma l’indagine esclude le aziende che operano nella sanità e nei servizi sociali. Per questo la CGIA ritiene che il debito complessivo superi i 100 miliardi di euro
Secondo la CGIA i debiti complessivi della Pubblica amministrazione (Pa) ammontano a oltre 100 miliardi di euro. L’Associazione veneta ha stimato questo importo dopo aver appreso il risultato emerso da una serie di indagini campionarie condotte dalla Banca d’Italia. Quest’ultima, ha approssimato in poco più di 75 miliardi di euro l’indebitamento complessivo delle Amministrazioni pubbliche maturato nel corso del 2013.
Indagini, fa sapere la CGIA, che come hanno avuto modo di precisare gli stessi ricercatori di via Nazionale presentano una serie di limiti. Ovvero, non rilevano le imprese operanti nei servizi sociali e sanitari che, come noto, trattengono fortissimi rapporti commerciali con le Amministrazioni pubbliche.
“Se nell’importo individuato dalla Banca d’Italia includiamo anche i debiti in capo alle piccolissime imprese e a quelle che lavorano nella sanità e nel sociale – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – è verosimile ritenere che il debito complessivo sfori la soglia dei 100 miliardi di euro. Sebbene nel 2013 siano stati pagati oltre 23 miliardi di euro, la lentezza con la quale la nostra Pubblica amministrazione salda i propri fornitori rimane inaccettabile. Continuiamo a essere i peggiori pagatori d’Europa. Nonostante la Direttiva europea 2011/7/Ue imponga alle Pa di pagare le forniture commerciali entro 30 giorni, tranne alcune eccezioni riguardanti principalmente i servizi sanitari, per i quali il limite è di 60 giorni, in Italia la media è di 165 giorni. Se in questo ambito anche le Pubbliche amministrazioni di Grecia, Cipro, Serbia e Bosnia sono più efficienti della nostra, vuol dire che il lavoro da fare è ancora molto”.
Dalla CGIA fanno sapere che un deciso contenimento dei tempi di pagamento dovrebbe avvenire con l’avvio della fatturazione elettronica prevista nei prossimi giorni per ministeri, agenzie fiscali, enti di previdenza/assistenza e da giugno 2015 anche per le Amministrazioni locali e per le altre Amministrazioni centrali. In buona sostanza si prevede il divieto da parte della Pa di pagare le fatture dei fornitori che non vengono imputate in una piattaforma elettronica predisposta con la legge n° 244 del 2007 e regolamentata con il decreto ministeriale n° 55 del 2013.
FONTE: CGIA Mestre