Riparte la detassazione negli studi professionali. Anche nel 2014 i professionisti-titolari di studi potranno applicare l’imposta sostitutiva del 10% sulle componenti accessorie della retribuzione, legata ad incrementi della produttività, qualità, redditività, innovazione ed efficienza organizzativa.

Ieri a Roma, Confprofessioni, la Confederazione italiana libere professioni, e le organizzazioni sindacali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, hanno sottoscritto l’accordo quadro nazionale che prevede l’applicazione della tassazione agevolata su diverse voci della busta paga dei dipendenti degli studi professionali: lavoro supplementare, clausole elastiche e flessibili, straordinari, lavoro notturno, festivo e domenicale e altre prestazioni legate all’aumento della produttività negli studi.

“Con la sigla dell’accordo quadro nazionale sulla detassazione mettiamo più soldi nelle buste paga dei nostri dipendenti” ha commentato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. “In un momento delicato per l’intero settore, i benefici legati alla produttività rappresentano un punto fermo per lo sviluppo degli studi professionali. La rinnovata intesa, infatti, consente ai professionisti-datori di lavoro di alleggerire il costo del lavoro e incrementare la produttività, l’innovazione e l’efficienza organizzativa negli studi. Al tempo stesso, i dipendenti potranno beneficiare di una tassazione agevolata che si traduce in una maggiore disponibilità economica tesa alla salvaguardia del loro potere di acquisto”.

L’accordo quadro nazionale siglato da Confprofessioni e dalle organizzazioni sindacali del comparto degli studi professionali ha recepito le novità introdotte dal Dpcm del 9 febbraio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29 aprile 2014, ma dovrà essere recepito a livello regionale per diventare attuativo. Il provvedimento prevede che le somme erogate a titolo di retribuzione di produttività, in esecuzione dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale e degli accordi interconfederali vigenti, siano soggette a una ritenuta a titolo di imposta (sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali) pari al 10%. L’imposta ridotta si applica, tra l’altro, alle voci di retribuzione legate a incrementi di produttività, misure di flessibilità dell’orario di lavoro, delle ferie, dell’impiego di nuove tecnologie e di adattamento delle mansioni.

Rispetto allo scorso anno sale la soglia della retribuzione di produttività che passa dai 2.500 euro del 2013 ai 3 mila euro lordi del 2014. L’agevolazione fiscale per l’anno 2014 opera entro il limite complessivo di 2.500 euro lordi, in favore dei lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore all’importo di 40.000 euro lordi. “L’accordo sulla detassazione coinvolge oltre un milione di dipendenti degli studi professionali e aziende collegate che applicano il Ccnl degli studi professionali” afferma Stella. “A questo punto, l’accordo quadro nazionale dovrà essere recepito sul territorio per diventare esecutivo e le delegazioni regionali di Confprofessioni si sono già attivate per recepirne i contenuti e darne attuazione attraverso intese locali con le organizzazioni sindacali”

FONTE: ANCL – Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, Sindacato Unitario

 

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