Dopo che lo scorso anno solo pochi “fortunati” tra gli oltre 11mila vincitori furono assunti, per via della lentezza nel pubblicare le graduatorie e per gli errori di programmazione del Miur, ora la storia si ripete a causa delle indicazioni contraddittorie fornite dall’amministrazione: a rischiare la seconda clamorosa esclusione dalle immissioni in ruolo sono in particolare coloro che già lo scorso anno erano presenti nelle graduatorie dei vincitori e idonei dell’ultimo ‘concorsone’ DDG 82/2012, ma che loro malgrado non erano stati assunti. I recuperi, sostiene l’ultima nota del Ministero, vanno attuati solo per le graduatorie di merito che non erano pronte al 31 agosto 2013. In diversi uffici scolastici periferici c’è confusione anche nella ripartizione dei recuperi. Anief pronta a ricorrere contro tutte le esclusioni illegittime.
È destinata a continuare l’odissea di migliaia di docenti vincitori dell’ultimo concorso a cattedra: dopo che lo scorso anno solo pochi “fortunati” degli oltre 11mila vincitori entrarono in ruolo, sia per la lentezza nel pubblicare le graduatorie, sia per gli errori di calcolo e di programmazione del Miur, poiché nel frattempo erano spariti oltre 2mila posti liberi per le assunzioni, ora delle indicazioni ministeriali contraddittorie sulla ripartizione dei posti stanno di nuovo danneggiando coloro che hanno superato con merito test preselettivi, prove scritte e orali. Pur avendo vinto un regolare concorso statale, per il secondo anno consecutivo rischiano incredibilmente di rimanere senza ruolo e lavoro.
Il Ministero dell’Istruzione sembrava avesse superato il problema con il decreto prot. n. 356 del 23 maggio 2014, attraverso cui ha corretto l’errore commesso dall’ex ministro Profumo di assumere solo i vincitori di concorso. Nel ravvedimento del Ministero dell’Istruzione si spiegava che “i candidati inseriti a pieno titolo nelle graduatorie del concorso ordinario di cui al DDG n. 82/2012, ma non collocati in posizione utile da risultare vincitori, hanno titolo, a partire dall’anno scolastico 2014/15 ed in presenza di disponibilità di posti, ad essere nominati in ruolo”. In pratica, con questo decreto il Miur ha giustamente esteso anche agli idonei la possibilità di essere assunti, sempre qualora il numero delle immissioni in ruolo superi quello dei vincitori di concorso.
Sulla questione è però ancora intervento lo stesso Ministero, con due ulteriori note esplicative, dell’8 e 12 agosto 2014, che hanno reso il quadro fortemente contraddittorio: in particolare, nella seconda nota, la n. 2595, il Miur sostiene “che eventuali recuperi devono essere effettuati solo nelle ipotesi delle graduatorie del concorso di cui al DDG 82/2012 non pubblicate entro il 31 agosto 2013”. Dal Ministero dell’Istruzione, quindi, si dà per scontato che “relativamente ai concorsi del 1990 e 1999 l’equilibrio era stato raggiunto nel corso degli anni di vigenza dei predetti concorsi e, a tutto il 2012 non era stata prospettata, all’amministrazione centrale del Miur alcuna situazione di eventuale squilibri”.
Ora, il problema è che invece sono a tutt’oggi presenti vincitori di concorso o idonei dei precedenti concorsi che ancora rivendicano la loro immissione in ruolo: basti pensare a tutte quelle classi di concorso non coinvolte nell’ultimo concorso a cattedra del 2012. Inoltre, se si seguisse questo ragionamento, ad essere esclusi delle assunzioni sarebbero anche tutti quei candidati che per svariati motivi, pur essendo inseriti nelle graduatorie di merito del concorso indetto con DDG 82/2012, quindi pubblicate prima del 31 agosto 2013, non erano poi stati immessi in ruolo. E quella della mancata assunzione, pur in presenza di una regolare graduatoria dei vincitori dell’ultimo concorso a cattedra, lo scorso anno è stata purtroppo una costante. Per tutelare tutti questi vincitori e idonei, che rischiano anche quest’anno di perdere l’assunzione, il sindacato ha già predisposto apposito ricorso.
Anief, inoltre, non comprende i motivi delle polemiche che si sono venute a determinare in questi ultimi giorni sulla corretta ripartizione delle immissioni in ruolo 2014/15: sulla materia rimangono infatti sempre in vigore le indicazioni normative contenute nel Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione, il Decreto Legislativo n. 297 del 16 aprile 1994, in particolare quelle relative all’art. 399 comma 1, che prevede l’attribuzione dei ruoli al 50% tra Graduatorie di merito e Graduatorie ad esaurimento. Ciò significa che se nell’anno passato in una determinata provincia le assunzioni furono assegnate per intero dalle Graduatorie ad esaurimento, oggi in quella stessa provincia andranno sottratti dalle GeA quei posti non andati a ruolo lo scorso anno dalla graduatorie di merito.
A tal proposito, Anief propone un esempio pratico. Partiamo dall’ipotesi che in provincia di Belluno lo scorso anno furono assunti 50 docenti tutti dalle GaE. Quest’anno a Belluno per le immissioni in ruolo sono stati assegnati del Miur, attraverso la ripartizione del contingente nazionale, 80 posti complessivi. L’Ambito territoriale veneto di competenza non dovrà fare altro che dividere gli 80 posti a metà, ma subito dopo sottrarre dai 40 appartenenti alle GaE i 25 non prelevati lo scorso anno dalle graduatorie di merito perché in quell’occasione le graduatorie dei vincitori del concorso del 2012 non erano ancora pronte. In questo modo, nel biennio da entrambe le graduatorie (GM e GaE) saranno stati estrapolati 65 candidati. Rispettando così le disposizioni previste dall’art. 399 comma 1 del Testo Unico.
Anche in questo caso, in tutte le province che non si adotterà una ripartizione equa e nelle regola, Anief ricorrerà in tribunale per tutelare i diritti dei candidati ancora una volta clamorosamente esclusi dall’immissione in ruolo.
FONTE: ANIEF – Associazione Sindacale Professionale