poste-privatizzazionePositivo l’intervento dell’AGCOM che ha avviato una attenta attività di vigilanza nei confronti del servizio postale, in particolare per quanto riguarda la garanzia del servizio universale.


Poste: intervento dell’AGCOM a tutela del servizio universale.

 

Da tale attività è scaturita la sanzione irrogata nei confronti di Poste Italiane per 120.000 Euro, dovuta alla violazione degli obblighi in materia di continuità nella prestazione del servizio universale presso alcuni uffici postali che sono risultati chiusi improvvisamente nel periodo 19-31 dicembre 2016.

 

Nel mirino dell’Autorità la gestione degli uffici specialmente nella Provincia di Salerno, dove è emerso “un chiaro problema di gestione del personale” e nella Provincia di Trento, dove si è riscontrato “analogo problema di gestione, anche se di minore entità”.

 

Esprimiamo forte apprezzamento per l’attività dell’AGCOM che, a tutela dei cittadini, vuole ricordare a Poste Italiane l’importanza e il rilievo primario del servizio universale, spesso minato dalle riorganizzazioni territoriali dell’Azienda, attraverso la soppressione di uffici o la riduzione della loro apertura.

 

È indispensabile ricordare che, soprattutto nelle piccole realtà, in special modo per gli anziani, le Poste sono il fulcro di una serie di servizi fondamentali, connessi non solo alla corrispondenza, ma legati al mondo del risparmio.

 

Il servizio universale postale rientra tra i servizi di pubblica utilità. Questo significa che esso, nonostante la progressiva apertura del mercato postale alla libera concorrenza, rimane regolamentato in modo da garantire a tutti i cittadini la possibilità di fruire del servizio postale, definito dal legislatore “essenziale”. La possibilità di servirsi di tale servizio deve, pertanto, essere indipendente da fattori come il reddito o la collocazione geografica. Se così non fosse i cittadini che abitano in zone disagiate (zone montane, realtà insulari) del paese potrebbero non essere in grado utilizzare i servizi postali che risulterebbero troppo cari a causa degli alti costi che richiederebbero le fasi di trasporto, smistamento e, soprattutto, recapito.

 

In Italia il servizio universale postale è affidato a Poste Italiane fino al 2026.