diffida MIUR ATA giustiziaL’operazione si è resa inevitabile dopo la mancata risposta dell’amministrazione sull’inspiegabile esclusione di tutto il personale non docente dalla scuola pubblica, malgrado dal primo settembre si siano liberati 6.200 posti, per via dei pensionamenti, che si sommano a diverse altre migliaia già da tempo vacanti. Dal 2011 – quando furono assunti 36mila amministrativi, tecnici e ausiliari – l’amministrazione ha mostrato sempre più disinteresse verso la stabilizzazione del personale di categoria. Dopo tre anni di mero turn over, nel 2015 si è toccato il fondo: niente immissioni in ruolo e nessuna considerazione nella riforma, “congelamento” delle immissioni in ruolo per un anno, il tutto in attesa che i perdenti posto delle province decidano il da farsi. Inoltre, si è aggiunta la “beffa” della sottrazione illegittima di due mesi di stipendio anche per le supplenze a tutti gli effetti annuali.

 

Marcello Pacifico (presidente Anief): i posti vacanti sono molti di più. Ma al Ministero dell’Istruzione si ostinano a trasformarli in supplenze al 30 giugno non utili alle stabilizzazioni. Ora però basta: vista la situazione stagnante, la questione è destinata a passare ai giudici.

 

Disporre l’assunzione del personale ATA, collaboratore scolastico, per l’a. s. 2015/2016, su posti vacanti e disponibili resi dalla cessazione del personale (turn-over), analogamente a quanto disposto per il personale docente”: il sindacato Anief lo ha chiesto stamane al Ministero dell’Istruzione, attraverso formale diffida, dopo la mancata risposta dell’amministrazione sull’inspiegabile esclusione di tutto il personale non docente dalla scuola pubblica, malgrado dal primo settembre si siano liberati altri 6.200 posti, per via dei pensionamenti, che si sommano a diverse altre migliaia già da tempo vacanti.

 

L’atto di diffida al Miur, che ogni precario Ata danneggiato presenterà personalmente, si basa sul presupposto che “la Legge 190 del 2014, all’art. 1, comma 4 ha previsto la copertura finanziaria per le assunzioni da disporre nell’a.s. 2015/2016 e che la stessaLegge n. 128/2013, nella quale, all’articolo 15, comma 1, ha previsto un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e Ata, per gli anni 2014/2016”.

 

Per il sindacato, quindi, non ottemperare a tali disposizioni normative, rappresenta l’ennesimo attacco alla stabilizzazione dei tanti precari Ata, avviata ormai da oltre quattro anni: risale al lontano 2011, quando al Miur c’era il ministro Maria Stella Gelmini, l’ultimo vero piano di assunzioni, quando furono assunti 36mila amministrativi, tecnici e ausiliari. Poi, si è passati a coprire il mero turn over: già nel 2012 le immissioni in ruolo degli Ata furono 5.336, l’anno successivo si scese ancora a 3.662. E nel 2014 non andò molto meglio, perché si portarono a termine appena 4.599 assunzioni. Quest’anno, per i maggiori pensionamenti, le immissioni in ruolo dovevano essere 6.200, con i rappresentanti del Governo che non mancarono di sottolineare l’attenzione dell’Esecutivo anche per il personale non docente.

 

Qualche giorno dopo, sempre della scorsa estate, arrivò però la doccia fredda della Funzione pubblica, la quale ha praticamente bloccato anche le poche assunzioni previste. Il motivo va ricondotto al possibile approdo su quei posti dei lavoratori perdenti posto delle province, che ne avrebbero fatto richiesta. Oggi, pertanto, quei posti risultano “congelati”. E così si dovrebbe andare avanti sino ad almeno il mese di luglio 2016, quando si verrà finalmente a conoscenza delle richieste di trasferimento da parte dei dipendenti dell’ente locale in via di soppressione. Una data che, tra l’altro ha prodotto pure un secondo danno: l’assegnazione delle supplenze annuali ai precari Ata sino al prossimo 30 giugno, anziché 31 agosto, con la perdita illegittima di due mesi di stipendio estivi. E non importa, per l’amministrazione, che si tratta a tutti gli effetti, sempre e comunque, di supplenze annuali. Anche su quest’ultima operazione l’Anief ha comunque presentato apposito ricorso.

 

“Riteniamo – spiega il suo presidente, Marcello Pacifico – che quei posti debbano essere obbligatoriamente assegnati agli amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola, che dopo anni e anni precariato non possono essere beffati due volte. Prima dalla legge 107/15, che ha ignorato la loro preziosissima presenza nei nostri istituti, quasi fossero dei corpi estranei che operano nelle scuole; poi dal Ministero della Pubblica Amministrazione, che ha rispolverato le norme sull’interscambiabilità del personale statale guarda caso proprio a danno di chi opera nel comparto Istruzione. E, comunque, questo problema è secondario, visto che al Miur sanno bene che ad oggi ci sono altri 20mila posti vacanti, però abilmente trasformati in supplenze al 30 giugno. Ora, però basta: vista la situazione stagnante – conclude il presidente Anief – la questione è destinata a passare ai giudici”.

 

Tutti i precari Ata che sono interessati a presentare diffida al Miur, per ottenere l’immissione in ruolo che gli spetta per legge, possono presentare la richiesta, cliccando su questo link, entro il prossimo 29 novembre.

 

Anief, infine, rammenta che sono ancora aperte le adesioni sul Portale Anief ai ricorsi del personale ATA per ottenere l’immissione in ruolo, tutti gli scatti stipendiali, anche per il periodo pre-ruolo, e l’estensione contratti dal 30 giugno al 31 agosto.