La COVIP persegue i compiti istituzionali che le sono attribuiti dall’ordinamento:
nei confronti della previdenza complementare costituisce l’Autorità unica di vigilanza
e, in quanto tale, concorre in modo significativo all’ordinato sviluppo del settore a
tutela degli iscritti e dei beneficiari; con riguardo agli enti privati previdenziali di base,
rafforza l’efficacia dei controlli esercitando la vigilanza sulla gestione finanziaria degli
stessi.
La normativa che regola la previdenza complementare, dettata dal Decreto lgs.
252/2005, assegna un ruolo centrale alla COVIP attribuendole il compito di perseguire
la trasparenza e la correttezza dei comportamenti, la sana e prudente gestione delle
forme pensionistiche complementari anche al fine di favorire l’omogeneizzazione e la
concorrenza tra forme pensionistiche che hanno caratteristiche strutturali tra loro
molto diverse.
Il capitolo 1 della presente Relazione offre una visione complessiva e analitica
dell’andamento del settore, mentre nel capitolo 2 sono descritte le principali linee
dell’azione di vigilanza e gli interventi adottati nel corso del 2013; informazioni di
maggiore dettaglio sulle singole tipologie di forma pensionistica sono fornite nei
capitoli dedicati (cfr. infra capitoli 3, 4, 5, 6).
I poteri della COVIP sono inseriti in un quadro normativo che assegna al
Ministero del lavoro, di concerto con il Ministero dell’economia, l’alta vigilanza sul
settore medesimo. Al Ministro del lavoro la COVIP riferisce periodicamente sulla
situazione del settore; compito specifico del Presidente della Commissione è poi quello
di informare il Ministro del lavoro circa gli atti e gli eventi di maggior rilievo e di
trasmettere le notizie e i dati di volta in volta richiesti. La COVIP può anche formulare
proposte di modifiche legislative in materia di previdenza complementare
In qualità di Autorità di riferimento del settore della previdenza complementare,
la COVIP è componente dell’EIOPA, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle
pensioni, ai cui lavori prende parte con propri rappresentanti nei comitati e anche nel
Board of Supervisors; partecipa inoltre all’attività in materia di previdenza
complementare svolta da altri organismi internazionali, quali l’OCSE e lo IOPS.
Lo sviluppo dell’attività della COVIP in ambito internazionale nel 2013 è
descritta, insieme a quella degli enti e organismi internazionali a cui partecipa, nel
capitolo 7 della presente Relazione.
Alla COVIP è stato affidato anche il controllo sugli investimenti delle risorse
finanziarie e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali privati di base
di cui ai Decreti legislativi 509/1994 e 103/1996. Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensioni
Tale attribuzione persegue una logica di efficienza dei controlli in ambito
previdenziale, tenendo conto dell’esperienza della COVIP nella vigilanza sulla gestione
finanziaria del risparmio previdenziale nel settore dei fondi pensione complementari e
dell’analogia del tipo di controllo da svolgere nei confronti anche degli enti
previdenziali privati di base.
Trattandosi di concorso alla vigilanza su forme di previdenza obbligatoria, il
legislatore ha ritenuto di attribuire alla COVIP un ambito di poteri circoscritto rispetto
al raggio di azione di cui la stessa dispone nell’attività di vigilanza sulla previdenza
complementare. Nel disegnare il ruolo della COVIP, il legislatore ha mantenuto in
capo ai Ministeri vigilanti il potere di regolazione, di valutazione e censura di eventuali
comportamenti ritenuti non conformi; quale autorità tecnica indipendente la COVIP
contribuisce con una puntuale e dettagliata attività istruttoria, utile ai Ministeri per
l’eventuale adozione di misure correttive necessarie a favorire, anche in tale settore
strategico per quasi due milioni di persone, una sana e prudente gestione del risparmio
previdenziale obbligatorio.
Il capitolo 8 della presente Relazione fornisce, insieme a un quadro sintetico del
settore degli enti previdenziali di base privati, una sintesi dell’attività di vigilanza
svolta dalla COVIP nell’anno trascorso.
Nel descritto quadro di cooperazione e scambio di informazioni tra istituzioni, di
rilievo è il contributo conoscitivo offerto dalla COVIP nei confronti del Parlamento in
virtù della disponibilità di un ampio patrimonio di informazioni e dati relativi al
sistema pensionistico vigilato e del costante approfondimento delle principali tematiche
di carattere previdenziale, svolto nel quadro della propria attività istituzionale.
Nel mese di aprile del 2014, il Presidente della COVIP è stato ascoltato dalla
Commissione bicamerale di controllo degli enti gestori della previdenza nell’ambito
dell’indagine parlamentare avente oggetto il migliore assetto dei sistemi previdenziali
sotto il duplice profilo della loro funzionalità e dell’adeguatezza delle prestazioni
pensionistiche. Nel corso dell’audizione sono stati focalizzati ruolo e caratteristiche
della previdenza complementare e il suo inquadramento nel complessivo sistema
pensionistico italiano; sono stati forniti anche elementi informativi circa l’azione della
COVIP nei riguardi dei predetti enti previdenziali di base.
Il quadro delle competenze complessivamente attribuite alla COVIP, tenendo
presente i descritti differenti perimetri di azione, riguarda in definitiva l’intero settore
della previdenza privata, sia essa di primo che di secondo pilastro; atteso il legame
funzionale tra i due pilastri ai sensi dell’art. 38, comma 2, della Costituzione, ciò che
concorre a determinare tale assetto di vigilanza è l’esigenza di promuovere l’iniziativa
e l’autonomia privata in un quadro rafforzato di controlli specifici a tutela degli
aderenti.
Le forme previdenziali operano integrando o, nel caso degli enti privati di base,
sostituendo, lo Stato nel fornire prestazioni pensionistiche; nell’investire le risorse Relazione per l’anno 2013 raccolte dagli iscritti sui mercati finanziari esse non operano come meri intermediari finanziari ma come strumento attraverso il quale i lavoratori possono accedere a
trattamenti pensionistici adeguati ai bisogni dell’età anziana.
La rilevante finalità sociale svolta colloca il settore previdenziale in stretta
prossimità all’ambito dei bisogni sociali, inteso in un senso più ampio; da tale punto di
vista anche per l’assistenza sanitaria integrativa sussistono spazi significativi di
crescita: le tendenze demografiche in atto anche in Italia determineranno la necessità
di forme di controllo della spesa sanitaria e di assistenza agli anziani tali da
comportare limiti severi alla capacità dello Stato e degli altri operatori pubblici di
coprire i rischi connessi all’invecchiamento della popolazione e alle condizioni di
salute.
Il perimetro dei bisogni sociali da sostenere tramite il coinvolgimento di soggetti
privati tende dunque ad ampliarsi; in un’ottica di sussidiarietà, fondi pensione e fondi
sanitari integrativi possono concorrere alla realizzazione di un welfare allargato.
In Italia operano in ambito sanitario una pluralità di soggetti privati (fondi
sanitari, imprese di assicurazione e altri operatori) con caratteristiche giuridiche,
assetti strutturali e modelli gestionali assai eterogenei; manca un quadro normativo di
riferimento che disciplini gli aspetti più rilevanti e preveda adeguate forme di vigilanza
e controllo.
Approcci verso l’integrazione fra ambiti diversi di welfare sussidiario sono
possibili, puntando al conseguimento di forme di sinergia sotto il profilo operativo e
amministrativo tra i soggetti che esercitano l’attività di previdenza complementare e
quelli che svolgono la funzione di sanità integrativa, come nel caso dei fondi,
pensionistici e sanitari, operanti nello stesso settore di attività economica.
L’integrazione anche formale tra risorse pubbliche e private può realizzarsi
compiutamente solo in una cornice normativa idonea a tutelare gli individui e a
favorire l’assunzione di scelte consapevoli.
Consulta il documento integrale: COVIP relazione anno 2013
Consulta la relazione del presidente: COVIP relazione del presidente anno 2013
FONTE: Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione)