I prof hanno diritto all’Aspi anche per le giornate dei mesi di luglio e agosto non lavorate e prive di retribuzione. E’ quanto precisa l’Inps con il messaggio 6050/2014, in cui fornisce alcune indicazioni operative alle strutture territoriali, in considerazione delle specificità della categoria.
L’Inps ricorda che il 30 giugno 2014 si sono concluse le attività didattiche nella generalità delle scuole del paese, ed è ricorrente il fenomeno secondo cui un considerevole numero di docenti fuori ruolo, ogni anno, nei giorni successivi al 30 giugno, viene immesso in ruolo a far data dal 1° settembre dell’anno solare precedente mentre il relativo trattamento economico a suo favoredecorre solo dal 1° settembre dell’anno in corso, con conseguente esclusione della erogazione delle mensilità relative ai mesi di luglio e agosto dell’anno in corso.
Il rapporto di lavoro a tempo indeterminato di detti lavoratori, continua la nota, è costituito a decorrere dalla nomina agli effetti giuridici; la scissione tra l’epoca degli effetti giuridici e quella successiva degli effetti economici induce tuttavia a ritenere che la retrodatazione degli effetti giuridici non faccia venir meno, nel periodo non lavorato, lo stato di disoccupazione. Non si può peraltro imputare alla volontà del lavoratore l’inattività e il sostanziale stato di disoccupazione. Pertanto, conclude l’istituto, si ritiene di consentire l’indennizzabilità delle giornate di nomina giuridica non lavorate e prive di retribuzione.
FONTE: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it)
AUTORE: Eleonora Accorsi