È arrivata l’approvazione della Commissione Bilancio per la Manovra 2024: no ai tagli delle pensioni di medici e dipendenti degli enti locali.
La Commissione Bilancio del Senato ha completato l’esame di tutti gli emendamenti della Manovra 2024, durante la seduta notturna tra il 17 e il 18 dicembre 2023.
La seduta è stata sospesa solo dopo aver completato l’esame di tutti gli emendamenti e, in mattinata, è atteso il voto del mandato al relatore.
Dopo alcuni tentennamenti, si è deciso di eliminare il taglio delle pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari.
Ecco cos’è successo.
Commissione Bilancio Senato e Manovra 2024: gli emendamenti approvati
La novità principale sta nel via libera ad un emendamento del governo all’art.33 della Manovra 2024.
Non ci saranno tagli (inizialmente previsti) alle pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, ufficiali giudiziari e maestri.
Rimarranno penalizzate, però, quelle anticipate, ma con un taglio più soft per i sanitari. Prevista la riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro.
I dirigenti medici e gli infermieri, se vorranno, potranno rimanere al lavoro fino all’età di 70 anni.
La Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera a quattro emendamenti che prevedono anche la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina, con una parte delle risorse prese dal Fondo di Coesione.
Arriva l’ok anche per il disagio abitativo e ai fondi per i concorsi per il comparto della sicurezza.
È stato approvato anche l’emendamento col quale i 40 milioni di euro del “tesoretto” sono stati impiegati per il contrasto alla violenza sulle donne.
Via libera anche all’emendamento dei relatori alla manovra riguardante la casa: passa la specifica sugli affitti brevi voluta da Forza Italia, per cui la cedolare secca è al 21% per una delle case affittate e al 26% per le altre. Approvate anche le agevolazioni per il fondo di garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose e anche in base all’Isee.
Approvati anche gli emendamenti di PD, M5s e Iv, che stanziano risorse per un milione di euro per il sequenziamento genetico per le malattie rare e un altro milione di euro per il rifinanziamento del sequenziamento dei tumori.
Bocciata, invece, la proroga dello smart working per i lavoratori fragili nel settore pubblico: la proposta prevedeva una proroga fino al 31 gennaio 2024, per consentire che il tema fosse ripreso nel Decreto Milleproroghe.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it