Una circolare dell’INPS, la numero 50/2025, ha aggiornato per l’anno corrente importi e limiti di reddito riguardanti l’assegno nucleo familiare per i dipendenti pubblici.


L’Istituto di Previdenza ha pertanto pubblicato le nuove disposizioni relative agli assegni per il nucleo familiare destinati a una platea specifica di beneficiari esclusi dal sistema dell’assegno unico universale. Le novità riguardano l’adeguamento degli importi per il 2025 e l’aggiornamento dei limiti reddituali utili per ottenere o mantenere il diritto alla prestazione.

A chi spettano gli assegni

La misura si rivolge esclusivamente ai nuclei familiari che non rientrano tra i destinatari dell’assegno unico. In particolare, ne possono beneficiare:

  • coltivatori diretti, coloni e mezzadri,
  • piccoli coltivatori diretti,
  • pensionati iscritti alle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi.

Per queste categorie resta in vigore la disciplina tradizionale sugli assegni familiari, così come quella che regola le cosiddette quote di maggiorazione sulla pensione.

È importante sottolineare che la perdita del diritto alla prestazione, in seguito a variazioni del reddito familiare, non incide su altri benefici legati alla condizione di carico familiare.

Anche gli statali ne hanno diritto

Sì, i dipendenti pubblici hanno diritto all’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), al pari dei lavoratori del settore privato, purché rispettino determinati requisiti di reddito e composizione del nucleo familiare

I dipendenti pubblici possono beneficiare dell’ANF alle stesse condizioni dei lavoratori privati, con la differenza che la gestione delle domande avviene tramite NoiPA. È importante verificare annualmente i requisiti di reddito e la composizione del nucleo familiare per determinare l’eventuale diritto all’assegno.

Anche per i dipendenti pubblici, ovviamente, a partire dal 1° marzo 2022, la disciplina degli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF) ha subito un’importante modifica a seguito dell’introduzione dell’Assegno Unico e Universale (AUU) per i figli a carico. Questo cambiamento ha ridefinito le regole per la composizione del nucleo familiare e l’ambito di applicazione dell’ANF. Di seguito una sintesi chiara e aggiornata.

L’entrata in vigore dell’assegno unico

Per tutti i lavoratori dipendenti – pubblici compresi – l’ANF non è più corrisposto per i figli. In sua sostituzione è stato introdotto:

L’Assegno Unico e Universale (AUU), erogato dall’INPS su domanda diretta del cittadino e non più tramite il datore di lavoro o NoiPA.

Chi rientra nell’AUU:

  • Figli minorenni a carico;
  • Figli maggiorenni fino a 21 anni se studenti, disoccupati, o in formazione;
  • Figli disabili a carico, senza limiti di età.

L’ANF resta per altri familiari

L’Assegno per il Nucleo Familiare continua ad essere erogato ai dipendenti pubblici per i nuclei familiari privi di figli a carico, secondo queste regole:

Possono far parte del nucleo familiare ANF post-AUU:

  • Il dipendente richiedente (statale);

  • Il coniuge non separato legalmente ed effettivamente;

  • Fratelli, sorelle, nipoti solo se orfani di entrambi i genitori, non coniugati e:

    • minorenni;

    • oppure maggiorenni inabili al lavoro;

  • Minori affidati legalmente;

  • Altri familiari inabili (es. genitori a carico), in alcuni casi eccezionali.

Esclusi dal nucleo familiare ANF:

  • I figli (per i quali c’è ora l’Assegno Unico);
  • Coniuge separato legalmente;
  • Partner conviventi non sposati;
  • Parentela diversa da quella ammessa (es. zii, cugini, ecc.).

Gli importi previsti per l’anno 2025 in materia di assegno nucleo familiare ai dipendenti pubblici

Le nuove soglie e gli importi sono già in vigore dal 1° gennaio 2025 e rappresentano un adeguamento necessario a seguito dell’andamento dell’inflazione.

Il provvedimento conferma la volontà di tutelare i nuclei familiari rimasti al di fuori del perimetro dell’assegno unico, garantendo loro un sostegno economico coerente con l’evoluzione del contesto socioeconomico.

Adesso gli importi mensili degli assegni familiari sono i seguenti:

  • 8,18 euro per ciascun fratello, sorella o nipote a carico di coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
  • 10,21 euro per coniuge, fratelli, sorelle e nipoti a carico di pensionati delle Gestioni speciali e piccoli coltivatori diretti;
  • 1,21 euro per genitori ed equiparati a carico dei piccoli coltivatori diretti.

Nuovi limiti di reddito

Ogni anno i limiti di reddito familiare che determinano l’accesso o la cessazione degli assegni vengono aggiornati sulla base del tasso di inflazione programmato. Per il 2024, tale indice è stato fissato al 2,3%, e ha portato a una rivalutazione delle soglie da applicare per il 2025.

Le nuove tabelle (Allegato 1 della circolare INPS) indicano i valori da utilizzare nei calcoli delle prestazioni, con effetti diretti anche sulle procedure di determinazione delle pensioni.

Soglie mensili per il riconoscimento del diritto

In base alle regole per la rivalutazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo mensile previsto per i lavoratori dipendenti sarà, nel 2025, pari a 603,40 euro.

Di conseguenza, i limiti mensili di reddito personale da non superare per risultare a carico — e quindi ottenere l’assegno familiare — sono così determinati:

  • 849,78 euro per coniuge, genitore, fratelli, sorelle o nipoti;
  • 1.487,13 euro nel caso di due genitori o equiparati.

Il testo della Circolare INPS e l’allegato