Le macchine agricole al centro dell’iniziativa organizzata dalla direzione regionale dell’Istituto in collaborazione con l’Università Politecnica. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli operatori del settore, promuovendo l’individuazione di buone prassi e la diffusione di conoscenze corrette in tema di prevenzione.

Approfondire le tematiche della prevenzione legate ai principali rischi nel settore agricolo per diffondere un’informazione corretta tra gli operatori del comparto e favorire l’individuazione di buone prassi. Questo l’obiettivo della giornata informativa che si è svolta giovedì scorso a Selva di Gallignano, in provincia di Ancona.

L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio. L’iniziativa, organizzata per il quarto anno consecutivo dalla direzione regionale Inail delle Marche, si inserisce nel più ampio e articolato progetto di prevenzione nel settore agricoltura, elaborato dall’Istituto e dalla facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Ingegneria e Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, attuato presso l’azienda agraria sperimentale “Pasquale Rosati”. Dopo aver approfondito nelle edizioni precedenti i temi del rumore, delle vibrazioni, del sovraccarico biomeccanico, del rischio chimico e delle radiazioni ultraviolette, al centro della giornata di quest’anno c’era l’utilizzo delle macchine agricole in campagna, che rappresentano uno dei fattori di rischio più significativi, con conseguenze spesso gravi e mortali.

Il direttore regionale: “È un’attività di analisi completa”. “Avendo a disposizione una vera e propria azienda di circa 200 ettari gestita dalla facoltà di Agraria – spiega Antonella Onofri, direttore regionale dell’Inail – possiamo analizzare e verificare buone prassi e buoni comportamenti per tutte le lavorazioni Si tratta, quindi, di un’attività di analisi dei rischi completa”. L’iniziativa di giovedì scorso è incardinata in un percorso volto ad approfondire diversi aspetti della prevenzione nel settore agricolo, il cui significato va interpretato nell’ambito delle esperienze maturate nel corso degli anni. “Il progetto triennale rappresenta un significativo modello di prevenzione applicata – precisa Onofri – sia perché focalizza un’ampia serie di lavorazioni tipiche del territorio, non solo provinciale ma anche di gran parte di quello regionale, sia perché permette di condurre analisi dettagliate sui cicli lavorativi e sui rischi presenti nelle attività svolte”.

“Ricadute positive anche per il territorio”. Nel corso della giornata sono stati analizzati i rischi per la salute e la sicurezza presenti nelle lavorazioni agricole per individuare buone prassi da raccogliere, in seguito, in uno o più prodotti informativi con l’intento di utilizzarli sia per realizzare percorsi formativi mirati, sia per mettere a punto una vera e propria “comunicazione del rischio”, con il supporto della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Macerata. “Gli effetti positivi di questo progetto – sottolinea a questo proposito il direttore regionale Inail – non si esauriscono nella fase di realizzazione e, quindi, unicamente nell’analisi dei rischi e nell’individuazione di buone prassi di tutela e di comportamenti sicuri. In una seconda fase, infatti, le importanti informazioni acquisite saranno veicolate attraverso progetti e piani di formazione e informazione e grazie a sinergie avviate a livello territoriale, con ricadute positive su una platea più ampia di lavoratori, coltivatori diretti e imprenditori del settore agricolo”.

 

 

FONTE: INAIL

 

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