Scadenza PCP al 30 giugno 2025, automazione delle schede ANAC e qualificazione delle S.A. per l’esecuzione del contratto: intervista al Dott. Giovanni Salutari di DigitalPA sullo stato di salute del procurement pubblico e come ottimizzare la gestione di affidamenti diretti e microaffidamenti.
La Relazione annuale ANAC sull’attività svolta nel 2024 ha messo in luce un dato inequivocabile: il 98% degli acquisti pubblici passa attraverso affidamenti diretti. Non si tratta di una scelta, ma della realtà operativa quotidiana che coinvolge migliaia di Stazioni Appaltanti in tutta Italia.
Il rapporto evidenzia anche un aumento degli affidamenti nella fascia 135.000-140.000 euro dal 2021, segno che le PA stanno sfruttando al massimo le soglie consentite. Una strategia comprensibile ma che, secondo il Presidente Busia, espone gli amministratori a “pressioni indebite” e riduce il confronto competitivo.
Di fronte a questo scenario, la questione non è se utilizzare o meno gli affidamenti diretti – imprescindibili nella gestione quotidiana – ma come ottimizzarne la gestione rispettando i principi di trasparenza e rotazione richiesti dalla normativa.
Per comprendere le strategie più efficaci abbiamo intervistato il Dott. Giovanni Salutari, consulente senior in e-procurement e appalti presso DigitalPA, che da anni supporta centinaia di PA nella digitalizzazione dei processi di acquisto.
Intervista al Dott. Giovanni Salutari, consulente Appalti DigitalPA: “La digitalizzazione non è più rinviabile”
Le nuove sfide normative e operative
Dott. Salutari, come ha reagito il mondo delle PA alle evidenze emerse dalla Relazione annuale ANAC?
“La reazione è stata di consapevolezza mista a preoccupazione. Le amministrazioni sanno di dover migliorare la gestione degli affidamenti diretti, ma spesso non hanno chiaro da dove iniziare. La Relazione ANAC ha il merito di aver quantificato problemi che osserviamo quotidianamente: documentazione inadeguata delle scelte, rotazione insufficiente, ritardi nelle comunicazioni PCP.”
Quali sono i maggiori ostacoli che incontra nel suo lavoro di consulenza?
“Il principale è la resistenza al cambiamento. Molti RUP gestiscono decine di affidamenti con procedure manuali consolidate negli anni. Quando proponiamo l’automazione, la prima reazione è ‘abbiamo sempre fatto così’. Il problema è che ‘così’ oggi non basta più per rispettare gli standard ANAC.”
L’impatto della scadenza della PCP ANAC del 30 giugno
A meno di un mese dalla scadenza per le PAD certificate, qual è la situazione sul territorio?
“Preoccupante per gli Enti che non hanno ancora preso contromisure. Implementare una PAD certificata non significa solo acquistare un software: richiede analisi dei processi esistenti, integrazione con i sistemi contabili, formazione del personale. Le Stazioni Appaltanti che partono ora andranno incontro a difficoltà oggettive a rendersi pronte per il 1° luglio.”
Cosa succede concretamente a chi non rispetta la scadenza?
“Dal 1° luglio, senza PAD certificata, non sarà più possibile acquisire CIG per i microaffidamenti sotto i 5.000 euro secondo le modalità attuali. Significa bloccare gran parte degli acquisti quotidiani: dalla carta per ufficio ai servizi di manutenzione ordinaria. Un’amministrazione può trovarsi paralizzata.”
Tecnologia ed efficienza procedurale
Come la digitalizzazione può trasformare concretamente il lavoro quotidiano di un RUP?
“Facciamo un esempio pratico: un Comune che gestisce 80 affidamenti diretti l’anno. Con procedure manuali, ogni affidamento richiede 2-3 ore solo per la fase post-aggiudicazione: compilazione schede ANAC, verifica CIG, comunicazioni. Parliamo di 160-240 ore annue dedicate alla burocrazia.”
“Con strumenti integrati come i moduli SA1 Importer e AD FAST di Acquisti Telematici, lo stesso lavoro si riduce a 15-20 minuti per affidamento. Il RUP recupera 200 ore l’anno da dedicare alla valutazione sostanziale delle offerte e al miglioramento della qualità degli acquisti. Inoltre diminuisce drasticamente il rischio di commettere errori grazie alla circolarità del dato.”
Ci può spiegare meglio come funzionano questi strumenti di automazione?
“Il modulo SA1 Importer elimina la riconciliazione manuale tra CIG e somme liquidate, valorizzando automaticamente le schede SA1 e CO2. Il modulo AD FAST compila in automatico le schede ANAC successive all’aggiudicazione per gli affidamenti diretti – SC1, I1, CL1, CO1 e CO2 -anche in modalità massiva. Tutto questo vale anche per i CIG presi su altre piattaforme, come PCP e MePA.“
“Non è solo velocità: è precisione. Gli errori di trascrizione scendono praticamente a zero.”
Qualificazione e competitività delle Stazioni Appaltanti
In che modo la gestione digitalizzata degli affidamenti diretti influisce sulla qualificazione delle SA?
“È un aspetto strategico spesso sottovalutato. Anche se la qualificazione formale riguarda le procedure sopra soglia, l’efficienza dimostrata nella gestione dei microaffidamenti è un indicatore chiaro della maturità organizzativa dell’Ente.”
“Una Stazione Appaltante che usa sistemi integrati per gli affidamenti diretti sviluppa competenze digitali, standardizza i processi, migliora la qualità della documentazione. Tutto questo si riflette positivamente anche nella gestione delle gare complesse.”
Il Correttivo al Codice ha introdotto novità sui criteri di qualificazione?
“Sì, particolarmente significativa è l’estensione dei criteri di qualificazione alla fase di esecuzione contrattuale. Chi ha già digitalizzato la gestione degli affidamenti diretti si trova avvantaggiato, perché ha sviluppato sistemi di coordinamento, monitoraggio e controllo che sono fondamentali anche per l’esecuzione di gare svolte con procedura aperta.”
Consigli pratici per le PA
Quali sono le priorità immediate per un’amministrazione che vuole mettersi in regola?
“Primo: implementare subito una PAD certificata se non l’ha già fatto. Secondo: standardizzare i processi di rotazione degli inviti con criteri documentabili. Terzo: investire in formazione del personale sui nuovi strumenti digitali.”
“Ma soprattutto: non pensare alla digitalizzazione come a un costo. È un investimento che si ripaga nel tempo in efficienza e riduzione dei rischi di irregolarità.”
Un ultimo consiglio per i RUP che leggono questa intervista?
“La trasformazione digitale del procurement pubblico è già iniziata. Chi si adegua per tempo crea un vantaggio competitivo per la propria amministrazione. Chi aspetta rischia di trovarsi sempre in affanno, rincorrendo gli adempimenti invece di gestirli strategicamente.”
Le soluzioni DigitalPA per la gestione integrata degli affidamenti
Acquisti Telematici: la suite certificata per il procurement pubblico a 360°
Acquisti Telematici è la soluzione integrata di DigitalPA che accompagna Enti e Società pubbliche in ogni fase del processo di acquisto, per qualunque tipologia di procedura: dagli affidamenti diretti alle procedure aperte complesse, garantendo conformità normativa, stabilità, sicurezza ed efficienza.
Automazione intelligente delle schede ANAC con moduli dedicati
Modulo ANAC Connector: il cuore dell’interoperabilità della suite software, consente l’interscambio di dati con la BDNCP in tutte le fasi, dalla programmazione all’esecuzione contrattuale.
Modulo SA1 Importer: elimina le riconciliazioni manuali valorizzando automaticamente gli importi sulle schede ANAC SA1 e CO2, con integrazione diretta ai sistemi contabili.
Modulo AD FAST: gestisce la compilazione massiva delle schede post-aggiudicazione SC1, I1, CL1, CO1 e CO2 degli affidamenti diretti, trasformando ore di lavoro manuale in operazioni automatizzate di pochi minuti.
Supporto continuo e formazione specializzata
Oltre alla tecnologia, DigitalPA offre consulenza strategica, formazione personalizzata e supporto operativo costante, perché la digitalizzazione di successo non è solo questione di software, ma di competenze e metodologie.
Hai bisogno di supporto per implementare la tua PAD certificata o ottimizzare la gestione degli affidamenti diretti? Il team DigitalPA è a disposizione per consulenze e demo personalizzate.
Fonte: DigitalPA (www.digitalpa.it)