L’attacco ha immediatamente generato un’ondata di apprensione a livello globale, innescando allarmi sulla possibile escalation della crisi in Medio Oriente e sui suoi riflessi a livello internazionale. Anche l’Italia si prepara a fronteggiare le eventuali ripercussioni del conflitto.
Riunioni straordinarie al Viminale e allerta rafforzata
Nel pomeriggio, al Ministero dell’Interno si è svolto un vertice del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal ministro Matteo Piantedosi. All’incontro hanno preso parte rappresentanti delle forze dell’ordine, dei servizi di intelligence e delle strutture deputate alla sicurezza informatica. L’obiettivo è stato quello di aggiornare le strategie operative di fronte al deterioramento del contesto internazionale.
Poche ore prima, anche il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo aveva tenuto una riunione per fare il punto sulle ultime attività di monitoraggio e stabilire nuove linee di intervento per fronteggiare eventuali minacce connesse alla crisi.
Al termine dei lavori, il Viminale ha disposto un rafforzamento delle misure preventive e una sorveglianza ancora più stringente sui potenziali bersagli sensibili. In Italia sono oltre 29mila i siti sorvegliati, tra cui più di 10mila infrastrutture critiche. Circa mille di questi siti risultano legati a interessi statunitensi o israeliani, rendendoli potenzialmente vulnerabili in un contesto di tensione crescente.
Tajani: “Serve evitare una spirale di violenza”
Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal Tg2, ha sottolineato la necessità di scongiurare un’escalation del conflitto. “È un momento estremamente delicato. Dobbiamo fare di tutto per mantenere il dialogo aperto e promuovere una soluzione diplomatica,” ha dichiarato, confermando che non risultano al momento emergenze radiologiche secondo le comunicazioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.
Tajani ha anche riferito che le sedi diplomatiche italiane nell’area – comprese le ambasciate a Teheran e Tel Aviv, e il consolato a Gerusalemme – sono pienamente operative e coordinate con l’Unità di crisi della Farnesina per gestire il rientro dei cittadini italiani dalle zone a rischio.
Dal punto di vista militare, ha precisato che non è stata avanzata alcuna richiesta formale da parte degli Stati Uniti e che, di conseguenza, nessun velivolo è decollato da basi italiane in supporto all’operazione.
L’Italia a Bruxelles: focus sulla stabilità regionale
Il titolare della Farnesina è atteso oggi a Bruxelles, dove parteciperà al Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea. Al centro della riunione, la nuova fase del conflitto tra Iran e Israele, aggravata dall’attacco americano. I ministri degli Esteri dell’UE faranno il punto sugli sviluppi sul terreno e valuteranno le prospettive per rilanciare i negoziati sul programma nucleare iraniano.
Tajani aggiornerà i partner europei sugli ultimi contatti avuti con le diplomazie della regione e presenterà le iniziative in corso per garantire la sicurezza degli italiani in Medio Oriente. Nel corso del vertice si discuterà anche della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e delle relazioni con la Siria. L’Italia ribadirà il proprio impegno per un cessate il fuoco duraturo e per l’assistenza alle popolazioni colpite.
In un contesto sempre più instabile, Roma punta a un’azione diplomatica coordinata a livello europeo e al rafforzamento della prevenzione sul territorio nazionale. L’obiettivo, condiviso anche in sede UE, resta quello di evitare un’ulteriore destabilizzazione della regione e contenere l’impatto delle tensioni su scala globale.