La variabile climatica, che ha esercitato l’anno scorso una forte influenza negativa sulla produzione agricola, compromettendo le rese di vite e olivo in particolare, spiega il meno 2,2% del valore aggiunto del settore primario registrato dall’Istat nel 2014.

Lo rivelano Ismea e Unioncamere nel Flash Update di AgrOsserva “Speciale bilancio 2014” pubblicato oggi.

Il quadro potrebbe però migliorare quest’anno, prosegue l’analisi. In uno scenario che non considera l’impatto di elementi aleatori, come l’eventualità di shock climatici, è verosimile infatti attendersi una crescita potenziale del valore aggiunto agricolo nel corso del 2015, in previsione di un incremento della produttività media rispetto ai valori dell’ultima annata.

Sul fronte occupazionale, l’agricoltura si è rivelata, tra tutti i settori economici nazionali, quello più dinamico, con una crescita degli occupati nel 2014 dell’1,6% (+2,4% i dipendenti; +0,7% gli indipendenti), e con un ancora più significativo più 7,1% tendenziale nell’ultimo trimestre.

Nel 2015 – si legge nella nota di aggiornamento Ismea-Unioncamere –  le politiche a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura e gli incentivi alle nuove assunzioni (decontribuzioni), introdotti con la legge di stabilità, potranno determinare un ulteriore incremento dei livelli occupazionali nelle campagne.

Positivo il bilancio 2014 anche per l’export agroalimentare, balzato a 34,3 miliardi di euro (+2,4% sul 2013). Nel 2015, la svalutazione dell’euro, il rafforzamento della ripresa economica in Usa, la divergenza delle politiche monetarie tra le due sponde dell’Atlantico, nonché gli stanziamenti e le misure a sostegno dell’internazionalizzazione e il prevedibile effetto-spinta di Expo avranno un impatto presumibilmente positivo sulle vendite all’estero del settore agroalimentare. La crescita dovrebbe quindi accelerare rispetto al 2014.

In relazione ai consumi, – conclude il Flash Update – per i prodotti alimentari e le bevande, al netto della componente extra domestica, si può stimare, rispetto al 2013, una variazione prossima allo zero o in calo di pochi decimi di punto.

Le condizioni generali, in considerazione di un graduale recupero del potere di acquisto, associato anche ai risparmi sulle voci trasporti ed energia e alle risorse stanziate per le famiglie con la legge di stabilità, lasciano prevedere una svolta moderatamente positiva dei consumi nel 2015, che dovrebbe coinvolgere il comparto del food & beverage.

 

 

 

FONTE: Unioncamere

 

 

 

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