Le casse dello Stato sarebbero vuote, e a farne le spese sono ancora una volta i Comuni: la denuncia sulla mancata erogazione integrale del Fondo di Soldarietà arriva dal deputato del Partito Democratico Silvio Lai.


Il componente della Commissione Bilancio punta il dito contro il Ministero dell’Interno per il mancato versamento integrale della prima tranche del Fondo di solidarietà comunale 2025. Solo un anticipo parziale è stato erogato il 3 giugno, mentre la parte restante è stata rinviata a data indefinita.

Che cos’è il Fondo di Solidarietà Comunale?

Il Fondo di Solidarietà Comunale (FSC) è uno strumento finanziario dello Stato italiano che ha l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze tra i Comuni, garantendo a tutti i territori, soprattutto quelli con minori risorse fiscali, la possibilità di offrire servizi essenziali ai cittadini (come assistenza sociale, trasporto scolastico, manutenzione urbana, ecc.).

In pratica, il Fondo ridistribuisce parte delle entrate erariali tra i Comuni, favorendo quelli più svantaggiati, in particolare nelle aree interne o meno sviluppate. I criteri di riparto si basano su parametri di fabbisogno standard e capacità fiscale, in modo da rendere il sistema più equo.

Fondo di Solidarietà bloccato e Comuni in difficoltà: è un problema di mancata liquidità dello Stato?

Un episodio che, secondo Silvio Lai, non può essere liquidato come un semplice intoppo amministrativo, ma rappresenta il sintomo evidente di una crisi di liquidità che il governo tenta di minimizzare, pur con gravi conseguenze sui territori. “Il problema non è solo che mancano i soldi – dichiara il deputato dem – ma che lo Stato ha scelto di far ricadere sulle comunità locali le conseguenze della propria inefficienza gestionale”.

Oltre alla questione del Fondo di solidarietà, Lai segnala anche il blocco dell’erogazione delle risorse previste per i piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti, stanziate dalla Legge di Bilancio 2023. Nonostante la graduatoria dei beneficiari sia stata pubblicata nell’agosto 2024, dopo quasi un anno non è ancora stato effettuato alcun trasferimento. Una situazione che, secondo l’esponente PD, rischia di congelare decine di progetti fondamentali per la tenuta sociale ed economica delle aree interne e delle comunità più vulnerabili.

Serve un’operazione verità – insiste Lai –. Chiederò al governo, anche tramite interrogazione parlamentare, di chiarire lo stato effettivo della liquidità pubblica, di fornire un elenco aggiornato dei bandi bloccati e di spiegare quali misure intenda adottare per sbloccare i fondi attesi dai Comuni”.

Cinque segnali di una crisi profonda

Lai elenca una serie di elementi che, messi insieme, delineerebbero un quadro preoccupante:

  1. Mancato versamento completo del Fondo di solidarietà comunale: il Ministero dell’Interno ha ammesso di non avere risorse sufficienti, con un ammanco stimato in 71 milioni di euro.
  2. Stop ai fondi per i piccoli Comuni: a quasi dodici mesi dalla pubblicazione della graduatoria, nessun Comune ha ricevuto le risorse previste.
  3. Definanziamento delle opere già appaltate ma non contrattualizzate entro fine 2024: una lettura restrittiva delle delibere CIPESS sta penalizzando numerosi enti locali, anche quelli in fase avanzata di progettazione.
  4. Taglio di 1,6 miliardi alle Province: una riduzione che compromette ulteriormente la capacità operativa degli enti intermedi, già in sofferenza.
  5. Ritocchi al PNRR su nidi e case della salute: la rimodulazione dei fondi destinati ai servizi di prossimità, spiega Lai, privilegia le grandi aziende pubbliche a scapito dei territori.

Servono responsabilità, non propaganda

Per il parlamentare dem, la situazione attuale smentisce apertamente le rassicurazioni diffuse dal Ministero dell’Economia sulle entrate statali e sulla sostenibilità dei conti pubblici. “La narrazione ottimista del governo – afferma si scontra con i numeri e con i disservizi reali che ricadono su Comuni, imprese e cittadini. L’incapacità di garantire risorse essenziali rischia di paralizzare l’erogazione dei servizi e la programmazione locale”.

Lai conclude con un appello alla trasparenza istituzionale e al rispetto degli impegni presi con le amministrazioni comunali: “Basta con le difese d’ufficio. I documenti ufficiali parlano chiaro: mancano i fondi, e le promesse fatte ai piccoli Comuni restano disattese. È il momento di dire le cose come stanno, perché in gioco c’è la tenuta dei servizi pubblici nei territori”.

Il testo del decreto sul Fondo di Solidarietà Comunale

Qui il documento completo.