Il Governo, nell’ambito della riforma fiscale, ha messo a punto uno schema di decreto legislativo che punta a rivoluzionare le regole sui tributi locali, con modifiche significative al processo di accertamento esecutivo.
L’obiettivo della riforma è duplice: da un lato rendere più efficiente e tempestiva la riscossione delle imposte locali, dall’altro offrire al contribuente maggiori opportunità di regolarizzare spontaneamente la propria posizione, evitando contenziosi e sanzioni più pesanti.
In questo nuovo scenario, il rapporto tra cittadino e fisco locale si evolve all’insegna della trasparenza e dell’efficienza, in un quadro normativo che punta a modernizzare l’intero sistema tributario.
Riforma dei tributi locali: come cambierà l’accertamento esecutivo?
Il provvedimento rientra nella più ampia riforma fiscale e prevede nuovi strumenti per migliorare il dialogo tra enti locali e contribuenti, oltre a rafforzare la fase della riscossione.
Prevenzione e collaborazione prima dell’accertamento
Una delle principali novità riguarda la possibilità, per Regioni ed enti locali, di inviare in anticipo comunicazioni ai cittadini contenenti le informazioni raccolte direttamente o ricevute da terzi. Lo scopo è favorire il ravvedimento spontaneo, ovvero consentire ai contribuenti di mettersi in regola prima che parta un vero e proprio accertamento. In questo contesto potranno anche essere spediti avvisi bonari per correggere omissioni, ritardi o versamenti parziali, applicando sanzioni ridotte.
Il contribuente, ricevuta la comunicazione, avrà sessanta giorni di tempo per replicare, anche via telematica, fornendo chiarimenti o documentazione utile a correggere eventuali errori commessi dall’amministrazione.
Accertamenti esecutivi potenziati dal 2027
Dal 1° gennaio 2027, o da una data precedente stabilita dalle singole Regioni, l’attività di riscossione subirà una svolta. L’atto di accertamento per tributi regionali conterrà l’intimazione al pagamento e diventerà automaticamente titolo esecutivo, cioè potrà essere usato per avviare le procedure di riscossione senza dover attendere altri passaggi formali, come la notifica di una cartella esattoriale.
Questi atti indicheranno chiaramente l’importo da versare, il termine entro cui adempiere e chi sarà incaricato della riscossione in caso di mancato pagamento. Inoltre, in presenza di ricorso, verranno applicate le regole previste dal nuovo Testo unico della giustizia tributaria (in vigore dal 2026), che disciplinano anche le modalità di esecuzione delle sanzioni.
Tempistiche e sospensioni dell’esecuzione
Il nuovo sistema prevede che, dopo trenta giorni dalla scadenza per il pagamento, le somme possano essere affidate al soggetto incaricato della riscossione forzata. L’esecuzione sarà sospesa per un massimo di 180 giorni, ridotti a 120 se chi ha notificato l’atto coincide con chi procede alla riscossione. Le modalità tecniche di trasmissione degli atti saranno stabilite da un decreto ministeriale, o in alternativa da un provvedimento regionale transitorio.
Tuttavia, in caso di pericolo concreto per il recupero delle somme — ad esempio, se vi è il rischio che il contribuente si renda irreperibile o disperda il proprio patrimonio — la riscossione potrà iniziare prima dei termini ordinari, anche senza la sospensione prevista.
Azioni esecutive semplificate
Il nuovo impianto rafforza anche le misure per il recupero coattivo dei tributi. Chi è autorizzato a riscuotere potrà procedere con l’espropriazione forzata utilizzando strumenti già previsti dalla normativa in materia di riscossione. Le Regioni e i soggetti affidatari del servizio potranno applicare le disposizioni del DPR 602/1973, con alcune eccezioni, e a partire dal 2026 quelle del nuovo Testo unico sui versamenti e sulla riscossione.
Un’ulteriore semplificazione riguarda l’esibizione dell’atto esecutivo: sarà sufficiente mostrare l’estratto trasmesso al soggetto incaricato della riscossione, purché ne sia certificata l’origine. Inoltre, se entro un anno dalla notifica non è stata avviata l’espropriazione, si dovrà procedere con un avviso specifico prima di intraprendere qualsiasi azione forzata.