Disservizi tecnici del 16 maggio: dopo il blocco dell’accesso all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate arriva la proroga ufficiale delle scadenze fiscali. Ecco tutti i dettagli.


Nella giornata del 16 maggio, dalle 10:04 alle 19:30, i cittadini non hanno potuto accedere alla propria area riservata sul portale dell’Agenzia delle Entrate, rendendo indisponibili i relativi servizi digitali. Il malfunzionamento è stato ufficialmente riconosciuto con un atto firmato dal direttore dell’Agenzia, a seguito della comunicazione da parte della società Sogei, responsabile della gestione tecnica del sito.

Resta da chiarire l’origine tecnica del disguido, mentre l’Agenzia ha assicurato che il servizio è stato ripristinato regolarmente nella serata del 16 maggio.

La sospensione dell’operatività ha riguardato una fascia oraria di oltre nove ore, durante le quali l’intero sistema informatico dedicato ai servizi fiscali personalizzati è risultato inaccessibile. La situazione ha generato inevitabili disagi per i contribuenti impegnati in operazioni fiscali o amministrative online.

Proroga scadenze fiscali dopo il blocco del sito dell’Agenzia delle Entrate

Il riconoscimento formale del disservizio si fonda sull’articolo 1 del decreto-legge 21 giugno 1961, n. 498, successivamente convertito in legge nel luglio dello stesso anno. Tale norma consente di accertare e rendere ufficiali gli episodi di irregolare funzionamento degli uffici finanziari, determinando eventuali conseguenze sulla decorrenza di termini e adempimenti da parte dei contribuenti.

In base a questa disposizione, tutti i termini fiscali – comprese scadenze relative a dichiarazioni, adempimenti tributari o atti soggetti a prescrizione e decadenza – fissati per il giorno del disservizio, risultano automaticamente prorogati. Il nuovo termine utile è stabilito al decimo giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento di irregolare funzionamento, ovvero il 30 maggio 2025.

La misura garantisce ai contribuenti colpiti dal blocco digitale un margine di tempo aggiuntivo per regolarizzare eventuali operazioni rimaste in sospeso a causa del blackout, senza incorrere in sanzioni o decadenze.

Una tenuta delle infrastrutture digitali ancora troppo fragile

L’incidente tecnico del 16 maggio, sebbene circoscritto nel tempo, pone nuovamente sotto i riflettori la tenuta complessiva delle infrastrutture digitali della pubblica amministrazione. In un sistema fiscale ormai sempre più dematerializzato, dove la maggior parte delle interazioni tra contribuenti e istituzioni avviene tramite piattaforme online, l’affidabilità dei servizi digitali non rappresenta solo una questione tecnica, ma una condizione essenziale per garantire diritti e doveri in modo equo, tempestivo e trasparente.

L’accesso continuo e sicuro ai portali istituzionali non è più un valore aggiunto, ma un presupposto irrinunciabile del funzionamento stesso della macchina pubblica. Eventi come quello del 16 maggio mettono in evidenza le vulnerabilità di un sistema che punta con decisione verso la digitalizzazione, ma che talvolta mostra ancora segni di fragilità strutturale.

A fronte di un crescente affidamento sui servizi telematici — dalla dichiarazione dei redditi all’accesso a bonus, crediti d’imposta o certificazioni — ogni interruzione rappresenta non solo un disagio per l’utenza, ma un potenziale rischio di discontinuità nei rapporti fiscali. Diventa quindi urgente investire in maniera strutturale nella resilienza tecnologica, nella manutenzione evolutiva dei sistemi e nella prevenzione dei guasti, così da tutelare non solo l’efficienza dei servizi, ma anche la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato digitale.

L’obiettivo non può limitarsi all’automazione dei processi: è necessario garantire che l’innovazione tecnologica proceda di pari passo con l’affidabilità, la trasparenza e la sicurezza dei sistemi informativi pubblici. Solo così la digitalizzazione potrà davvero rappresentare un’opportunità e non un ulteriore ostacolo nella relazione tra amministrazione e cittadino.

Il testo del provvedimento

Qui il documento completo.