Il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, ha scritto al capo di gabinetto del ministero dell’Economia, Roberto Garofoli, per porre all’attenzione di Via XX settembre “le rilevanti criticità operative per i Comuni” riguardo l’applicazione delle disposizioni (comma 569 della legge di stabilità) sulla proroga del termine per la dismissione delle società partecipate che non hanno finalità istituzionali. Alla luce di ciò è stato chiesto di intervenire al più presto “con modifiche al provvedimento, da inserire nella prima disposizione normativa utile, o intervenire in via interpretativa per rendere la norma effettivamente applicabile”.
“Le nuove norme – ha spiegato Nicotra nella missiva – contengono vincoli procedurali e la scadenza prevista per l’effettuazione della gara di cessione delle partecipazioni comunali è assai ravvicinata, anche tenendo conto dei circa 4 mila Comuni i cui organi sono stati rinnovati di recente”. 

Il segretario generale ha rilevato, quindi, un “problema di congruità della tempistica per adempiere all’obbligo di legge”. Segnalate anche difficoltà legate “alla previsione della norma che sembra stabilire che in caso di mancato completamento della procedura di cessione entro la data stabilita, automaticamente si procede alla liquidazione della quota pubblica”. Questa eventualità, ha rimarcato il vertice Anci “potrebbero determinare sia il blocco delle procedure avviate ma non concluse nel termine indicato che l’inibizione di nuove gare, con conseguenti danni economici per i Comuni e la collettività”.
A questa serie di criticità, Nicotra ha poi aggiunto quelle legate alla “cessazione della partecipazione”, che “sembra in realtà indicare la perdita dei diritti connessi ai titoli detenuti ma risulta poco chiara e non in linea con i principi dell’ordinamento in materia di società”. Inoltre la procedura automatica di liquidazione della quota pubblica “presenta forti perplessità sia di natura finanziaria, in quanto trasferisce sui soci residui o sulla società i costi dell’operazione, sia di natura giuridica, in quanto nulla è detto sulle modalità procedurali da adottare ai fini liquidatori”.
Infine, Nicotra ha evidenziato come la norma non contempla i casi in cui la società è a totale partecipazione pubblica “condizioni che – decorso il termine di gara – determinerebbero l’impossibilità a procedere anche nell’approvazione degli atti necessari di ordinaria amministrazione” il che porterebbe “conseguenti contenziosi e danni patrimoniali”, ha concluso.

Fonte: ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani

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