A indicarlo è l’ultima relazione elaborata dalla Commissione europea per la quale rappresenta un parametro utile
La relazione messa a punto dalla Commissione europea parla chiaro e non lascia spazio a dubbi o perplessità. In particolare secondo lo studio molti sforzi sono stati fatti per la lotta antifrode ma il cammino è ancora lungo verso il traguardo dell’azzeramento del fenomeno.
Gli interventi negli ultimi cinque anni
Lo stesso Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, si è espresso dichiarando che, nell’ultimo quinquennio, nonostante gli sforzi della Commissione per portare la lotta contro le frodi al livello attuale, nel contesto di un quadro di misure volte a massimizzare l’impegno a tutela delle risorse finanziarie dell’Unione e derivante dal contributo di ogni cittadino europeo, molto resta ancora da fare soprattutto a opera dei governi nazionali.
L’incidenza delle frodi sul bilancio
Questi ultimi, infatti, devono intensificare gli sforzi per prevenire, individuare e perseguire le frodi ai danni del bilancio dell’Unione europea. Dallo studio commissionato, che è alla base della suddetta relazione, è emerso che le frodi hanno avuto un’incidenza sulle risorse finanziarie dell’Unione, pari al 2% del totale dei fondi. Occorre, pertanto, che i singoli Stati membri mettano a punto i propri meccanismi di controllo basandoli sui parametri riferiti all’analisi dei rischi.
I progressi compiuti
Comunque, valutazioni positive non mancano, anzi, un aspetto favorevole è costituito dai progressi soddisfacenti, compiuti a livello nazionale attraverso l’introduzione di norme destinate nel tempo ad avere un notevole impatto proprio sulla lotta contro le frodi. Ma cosa si intende per comportamento fraudolento? Esistono innumerevoli tipologie di comportamenti che non rientrano nella definizione di frode ma in quella, meno articolata, di irregolarità. Per frode, infatti, si devono intendere tutti quei comportamenti che vengono attuati deliberatamente per ottenere un determinato vantaggio finanziario. L’irregolarità, per contro, è basata su un vantaggio ottenuto involontariamente per una semplice commissione di errore, manca pertanto l’elemento dell’intenzionalità.
Nel 2013 in calo le frodi sul 2012
Conclusa, questa piccola ma doverosa precisazione e tornando al dato statistico, nel corso del 2012 si sono verificate più frodi rispetto all’ultimo dato rilevato per il 2013. Si tratta si di una notizia positiva, ma non ci si può permettere di abbassare la guardia in quanto, innanzitutto, la flessione è di lieve entità, e poi occorrerebbe stabilire le precise cause che hanno portato a questo lieve miglioramento. Inoltre, mentre l’impatto finanziario delle frodi è diminuito, sembra, secondo lo studio, essere invece aumentato quello del numero. In questo contesto, ricorda la Commissione, diventa necessario implementare un sistema di misura volto a scoraggiare il proliferare di comportamenti fraudolenti. La relazione dalla quale sono stati presi i dati sulla lotta alle frodi è contemplata dall’articolo 325 del TFUE che impone proprio alla Commissione la presentazione, con cadenza annuale, di una relazione sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione, che evidenzi l’insieme delle misure adottate per combattere le frodi ai danni delle risorse europee. Altri importanti aspetti trattati nella relazione, accanto alle frodi, sono quelli inerenti le irregolarità segnalate, i recuperi, le rettifiche finanziarie e i livelli di segnalazione in ogni Stato membro.
Il coordinamento della lotta contro le frodi
Ogni relazione si incentra su uno specifico aspetto, quello per l’anno 2014 è quella di avere come tema di approfondimento l’istituzione di un servizio nazionale incaricato del coordinamento della lotta contro la frode in sigla AFCOS. Quest’ultimo, quindi, è un servizio che ogni singolo Stato membro ha attivato ma che ha lo scopo di cooperare attivamente e di scambiare informazioni con l’OLAF. Costituisce, quindi, un ulteriore strumento che si propone di andare a rafforzare la lotta comune contro le frodi. Resta il fatto che risultano intensificati gli sforzi per la lotta contro le frodi come si evince dalla proposta della istituzione di una procura europea, dall’introduzione di un nuovo regolamento OLAF, e sulla convergenza della tutela degli interessi finanziari dell’Unione anche attraverso il diritto penale. Non mancano certo occasioni per chi abbia l’intenzione di approfondire l’argomento. Al riguardo, nella MEMO/14/487 interessanti spunti di riflessione sono costituiti da una serie di domande e risposte sul fenomeno delle frodi. Per finire il Commissario per la fiscalità e l’unione doganale, oltre alle le statistiche, l’audit interno e, appunto, la lotta contro le frodi e le pagine del portale dell’Unione su cui trovare la relazione e i documenti ad essa correlati, ha creato un apposito spazio sul suo account twitter. Sembra trapelare, dalla mole di informazioni a disposizione del cittadino, che, per combattere il fenomeno delle frodi, occorra innanzitutto darne la massima diffusione quanto alla esistenza per poi darne informazione sulla consistenza e sulla negativa incidenza sulle risorse dell’Unione.
FONTE: Fisco Oggi – Rivista Telematica dell’Agenzia delle Entrate
AUTORE: Andrea De Amgelis